«Carenza di magistrati il tribunale non ce la fa» 

I dati illustrati dal presidente di Lagonegro evidenziano gravi difficoltà Dopo l’accorpamento con Sala gestisce un comprensorio con 150mila abitanti

SALA CONSILINA. La carenza di magistrati e di personale amministrativo è alla base di una serie di difficoltà registrate al tribunale di Lagonegro nella gestione dei processi. È quanto emerge dal decreto con il quale il presidente del tribunale lucano, Matteo Claudio Zarrella, ha riorganizzato il lavoro del magistrati presenti in organico. In seguito all’accorpamento con il tribunale di Sala Consilina, soppresso nel 2013, il circondario del tribunale di Lagonegro comprende 64 comuni e una popolazione di oltre centocinquantamila abitanti. Attualmente, oltre al presidente del tribunale e a quello della sezione penale sono in servizio soltanto 13 su 16 magistrati. Nonostante ciò, la riorganizzazione dei carichi di lavoro rivista dal presidente Zarrella e dal dottor Claudio Scorza, presidente della sezione penale, ha consentito di contemperare «con esito encomiabile - scrive Zarrella riferendosi al lavoro di Scorza - le esigenze organizzative degli uffici, le scoperture di personale giudiziario e amministrativo, le richieste dell’avvocatura espresse dal locale Consiglio dell’Ordine e i carichi esigibili dei magistrati».
Nel decreto viene confermata la direzione partecipata che consente a ciascun magistrato di rapportare il suo carico di lavoro alle esigenze del Tribunale al fine di smaltire i processi arretrati. A rendere difficoltosa la gestione dei procedimenti contribuiscono anche i frequenti trasferimenti, le assenze per maternità e la «carenza di personale amministrativo - si legge nel documento - il cui organico presenta attualmente una percentuale di scopertura di circa il 30 per cento».
Nel decreto la situazione organizzativa del Tribunale viene definita “problematica” a causa della inadeguatezza delle risorse umane disponibili che si è accentuata dopo l’accorpamento del Tribunale di Sala Consilina senza che vi sia stato un adeguamento della pianta organica e del frequente turn over dei magistrati. Per quanto riguarda il settore civile, attualmente i fascicoli pendenti sono circa dodicimila. Il carico maggiore riguarda affari contenziosi e controversie agrarie (4955), lavoro, previdenza e assistenza (4614) e le esecuzioni immobiliari (1128). Nel settore penale i processi collegiali pendenti sono 168, sono invece 3922 i processi pendenti davanti al giudice monocratico e 2844 infine i fascicoli aperti contro ignoti. Il Tribunale si trova a dover affrontare anche un altro problema, ormai da quasi due anni, quello della mancanza di un carcere nel circondario. L’unica casa circondariale esistente era quella di Sala Consilina, soppressa dal ministero nel 2015, e da allora i detenuti vengono portati in carceri che si trovano anche al di fuori delle province di Salerno e Potenza, in barba al principio di territorialità dell’esecuzione penale che assicura al detenuto il diritto di essere assegnato in un istituto prossimo al luogo di residenza familiare.
Erminio Cioffi
©RIPRODUZIONE RISERVATA.