Carcere, dossier del Sappe ai magistrati

Un dettagliato dossier, che sarà consegnato in Procura, per denunciare tutte le “magagne” della Casa circondariale di Fuorni. Lo sta preparando il sindacato autonomo polizia penitenziaria per...

Un dettagliato dossier, che sarà consegnato in Procura, per denunciare tutte le “magagne” della Casa circondariale di Fuorni. Lo sta preparando il sindacato autonomo polizia penitenziaria per «sollecitare – evidenzia il segretario nazionale per la Campania, Emilio Fattorello – un intervento al fine di ristabilire la serenità tra il personale e ripristinare i dovuti livelli di sicurezza». «In carcere – rincara la dose il sindacalista – fino a poco tempo fa, non si garantiva l’esecuzione delle sanzioni disciplinari previste dall’ordinamento e le celle sembrano essere divenute veri e propri call center». Ma l’inzitiva del Sappe va anche oltre, in quanto il sindacato «chiederà – specifica Fattorello – di essere ascoltato dalla competente Procura al fine di una verifica non più eseguita dagli Uffici ispettivi dell’amministrazione che sembrano aver steso un velo pietoso sui fatti che potrebbero comunque aver risvolti drammatici in qualsiasi momento». Anche perché, a detta di Fattorello, oramai il penitenziario salernitano è diventato una vera e proprio polveriera. «Negli ultimi tempi – sottolinea – è accaduto di tutto: decessi naturali di detenuti al vaglio dell’ autorità giudiziaria, pestaggi tra detenuti , aggressioni violente al personale, traffici di telefoni cellulari, pen –drive, cavetti usb, sostanze stupefacenti e persino l’evasione di un detenuto straniero. Tutti eventi critici che ricadono sulla pelle degli uomini e donne della polizia penitenziaria in servizio presso l’istituto». E in questo periodo sono state anche presentate, come ricorda Fattorello, «interrogazioni parlamentari, richiesta della Commissione arbitrale regionale, informative alla magistratura e un ricorso, ex articolo 28 dello Statuto dei lavoratori». «Azioni – precisa il sindacalista – che non sono state sufficienti a modificare le dinamiche e la gestione fallimentare degli attuali vertici ( direttore e comandante) giunti a Salerno non per assegnazioni conseguenti a mobilità nazionale ma con provvedimenti discrezionali ed unilaterali di un amministrazione agli ordini di qualche colletto bianco eccellente sempre più individuabile». Fattorello, inoltre, lancia ulteriori strali: «Non è stata neanche sufficiente – precisa – un’indagine della stessa amministrazione che sembra abbia emanato e disposto circa 30 prescrizioni di diversa natura che sembra non abbiano avuto nessuno riscontro. Eppure, se fossero state applicate, avrebbero potuto evitare l’evasione». «Al contrario – conclude il rappresentante del Sappe – i livelli di sicurezza sono stati trascurati. C’è una cronica assenza di installazione di strumenti di sicurezza: video sorveglianza, apparati e sistemi di anti intrusione e anti scavalcamento». (g.d.s.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA