Capannoni pieni: stop all’impianto ex stir 

Bloccati i camion da tutta la provincia, si teme l’emergenza rifiuti. Deserta la seconda gara per lo smaltimento

È iniziato male e sta per finire peggio: il novembre nero si trascina dietro la paura dell’emergenza rifiuti. Di martedì mattina, a via Bosco II, gli operai di EcoAmbiente sbattono i cancelli dell’ex stir in faccia agli autisti dei camion provenienti da ogni angolo della provincia: il responsabile della piattaforma, l’ingegnere Vincenzo Apicella, ordina il fermo impianto. I capannoni dell’organico biostabilizzato, l’umido proveniente dal secco, sono strapieni, e gli ammassi di indifferenziato superano di parecchi metri i limiti della fossa di ricezione. In ogni Comune il rifiuto è rimasto in strada: «La società, satura, ha bloccato i conferimenti - fa sapere la sindaca Cecilia Francese - e così Alba, non avendo effettuato scarichi, si è trovata con tutti i camion pieni di rifiuto e impossibilità a completare il ritiro».
Si teme l’emergenza. Infatti pure la gara da 5,7 milioni di euro per il servizio di smaltimento della frazione umida trattata aerobicamente, procedura per la quale la governance aveva deciso di offrire di più, è andata deserta: nessun privato s’è fatto allettare dai 190 euro a tonnellata, una cifra superiore ai 175 offerti finora. Arrivano cattive notizie pure da Palazzo Santa Lucia: non farebbe gola neppure la gara straordinaria da 1,8 milioni di euro, indetta dalla giunta regionale per poter svuotare i capannoni e lasciare spazio ai mezzi della Monsud, che da più di un anno attendono di poter tirare su l’impianto di compostaggio nell’ex stir. La gara scade fra due giorni, ma ad oggi non si sarebbe fatto avanti nessuno.
Problemi su problemi: gli uomini di A2A, la società che gestisce il termovalorizzatore di Acerra, hanno teso una mano a Battipaglia: «Nelle ultime ore ci hanno dato la possibilità di scaricare cinque mezzi di biostabilizzato al giorno - spiega il liquidatore, Vincenzo Petrosino - che sono di più rispetto a quelli delle scorse settimane». La riapertura è «ad horas», ma una soluzione definitiva è lontana: «Scriverò una lettera al prefetto Russo».
Anche il neo presidente della Provincia, Michele Strianese, mantiene alta la guardia: dopo aver ascoltato le doglianze dei lavoratori, che sono in stato d’agitazione, lunedì scorso ha incontrato Petrosino e i dirigenti provinciale dell’area ambientale, Angelo Cavaliere, e alle partecipate, Angelo Michele Lizio.
Intanto la giunta regionale ha stanziato 20 milioni di euro per le stazioni ecologiche di stoccaggio delle balle a servizio degli stir campani.(c. l.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA