Capaccio, terzo rogo nel camping

Incendiato in pieno giorno un altro bungalow alla “Giara”. Torna l’incubo del piromane

CAPACCIO. Nuovo raid incendiario all’interno del camping “La Giara”, il villaggio turistico di località Torre di mare gestita dalla famiglia Bifulco. Ancora una volta, nel mirino è finito uno dei bungalow della struttura, dato alle fiamme. Si tratta del secondo caso nell’arco di circa tre settimane, ma anche del quarto incendio negli ultimi due anni.

L’ultimo “assalto” si è verificato nel primissimo pomeriggio di ieri, poco prima delle 14. Stessa dinamica e stessa metodologia utilizzate nel raid precedente. Ignoti hanno prso di mira, ancora una volta, una delle mini-strutture che si trovano a ridossi della recinzione del campeggio e, quindi, più facilmente accessibili. Le fiamme hanno completamente distrutto il bungalow, riducendolo a un cumulo di cenere e detriti. Ad accorgersi dell’incendio sono stati alcuni operai che stavano effettuando degli interventi di tinteggiatura all’interno del complesso turistico che, in questi giorni, è interessato da attività di manutenzione in previsione dell’apertura per la prossima primavera.

Non appena è stato dato l’allarme, a Torre di mare sono giunti i carabinieri della stazione di Capaccio scalo e i vigili del fuoco di Eboli. La pista seguita dagli investigatori sembra quella che porta allopera di un “piromane”. Probabilmente, lo stesso che ormai da tempo imperversa nella zona di Torre di mare, dove si sono registrati diversi roghi di origine dolosa. In più occasioni, infatti, ne hanno fatto le spese i proprietari di case vacanza che, in questo periodo, sono disabitate perché utilizzate soprattutto nei mesi estivi e solo occasionalmente in quelli invernali. A confermare la matrice dolosa è il fatto che si tratta del terzo rogo, in poche settimane, che coinvolge la struttura ricettiva. Prima degli ultimi due incendi, infatti, si era registrato un altro tentativo di incendio. Alcuni operai trovarono la finestra di un bungalow rotta, dalla quale probabilmente i piromani intendevano introdurre delle sostanze infiammabili.

Anche stavolta, cosme già accaduto in precedenza, i proprietari del camping escludono che possa trattarsi di raid a carattere estorsivo, non avendo mai ricevuto alcun tipo di minaccia o richiesta. La famiglia Bifulco non riesce proprio a comprendere chi possa nascondersi dietro quest’ennesimo incendio, il quarto appunto nel giro di pochi anni. Toccherà ai carabinieri, guidati dal capitano Giulio Presutti, cercare di fare luce sul rogo. Anche ieri, gli investigatori hanno eseguito una serie di rilievi tecnici per cercare di trovare indizi utili che consentano di risalire al o ai responsabili. Ma l’ipotesi più accreditata rimane quella del “piromane”.

Angela Sabetta

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