il caso

Capaccio, picchiato nei vicoli “privati”: è polemica

Il garzone di un market aggredito da due persone per aver attraversato una strada chiusa abusivamente a Torre di Mare

CAPACCIO PAESTUM. «La nostra città, che dovrebbe essere la città della speranza, non può essere lasciata nelle mani di delinquenti e nell’illegalità diffusa»: questo il duro commento del presidente del consiglio comunale di Capaccio Paestum, Domenico Nese, in merito all’aggressione subita, nella mattinata di domenica, da un giovanissimo garzone di un supermercato di Torre di Mare.

Il ragazzo, un 16enne di Giungano, aveva accompagnato a casa un’anziana cliente, trasportando per lei, con una carriola, tre pesanti buste della spesa. Mentre si apprestava a fare ritorno in negozio, al giovane è stato intimato da due uomini, padre e figlio originari del Napoletano, di allontanarsi da quello che era un vicolo privato. Il ragazzo è stato poi aggredito e colpito con uno schiaffo e un pugno. I due aggressori gli avrebbero tirato addosso anche la carriola, mentre il ragazzo si dava alla fuga spaventato.

Ad allertare i soccorsi sono stati i proprietari del supermarket. Il 16enne è stato trasferito in ospedale a Vallo della Lucania per tutte le cure del caso. Ha riportato ferite guaribili in tre giorni. Sull’episodio indagano i carabinieri, agli ordini del capitano Manna.

«Si tratta dell’ennesimo episodio di violenza – commenta Nese, che ha anche chiesto la convocazione di un tavolo tecnico per la sicurezza – a distanza di qualche giorno dall’aggressione subita dalla bagnina in spiaggia per aver difeso un cane. Nell’esprimere la mia vicinanza e solidarietà al giovane, credo che bisogna dire basta all’illegalità diffusa. Gli episodi di cronaca sono continui: spaccio, furti, commercio abusivo, presenza incontrollata di clandestini, disoccupazione imperante. La città ha paura. Il fatto è avvenuto, con tutta probabilità, in uno di quei vicoli chiusi abusivamente. Bisogna svegliarsi e aprirli per restituire il territorio ai cittadini. In tempi difficili come questi, il diritto e la giustizia sono messi in pericolo dai prepotenti ma anche da pezzi delle istituzioni che gestiscono la cosa pubblica come se fosse di propria appartenenza».

Il presidente Nese nello stesso tempo ringrazia i carabinieri e le forze dell’ordine «attive sul territorio per affermare la legalità. È nostro dovere di politici e rappresentanti delle istituzioni combattere la prepotenza e l’arroganza di chi gioca sulle debolezze prodotte dalla crisi economica. Dobbiamo porre un limite al crimine che dilaga e rendere sicura la città. Invito, per questo, tutti i colleghi e il sindaco Voza a una riflessione sull’argomento e alla convocazione di un tavolo tecnico con il prefetto per verificare le misure da adottare».

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