I carabinieri con i reperti archeologici ritrovati in Puglia

Il blitz

Capaccio Paestum, reperti rubati: nei guai due tombaroli cilentani

Angelo Trenga, di Lustra, è finito agli arresti domiciliari. Francesco Cascone, di Capaccio, ha l’obbligo di presentarsi ai carabinieri

CAPACCIO PAESTUM -  Smantellata dai carabinieri del nucleo tutela del patrimonio artistico di Bari e dalla procura di Trani un’organizzazione dedita alla ricettazione, al furto e all’esportazione illecita di reperti archeologici e numismatici. Sul registro degli indagati sono finiti in 51 indagati, 21 dei quali raggiunte da varie misure cautelari.

Tra questi ultimi Angelo Trenga di Lustra è finito agli arresti domiciliari e Francesco Cascone di Capaccio Paestum è stato sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’epicentro dell’operazione era Canosa di Puglia ma aveva ramificazioni in tutta l’Italia centro meridionale, coinvolgendo anche tombaroli, ricettatori o persone che ricoprivano entrambi i ruoli, e che giravano dall’Abruzzo, al Lazio, alla Campania, alla Basilicata e ovviamente alla Puglia, oltre che nel Trentino.

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