Capaccio, ora Paolino sfida Palumbo

L’ex amministratore si dice pronto a candidarsi a sindaco di Giungano: «La magistratura valuti le procedure adottate»

CAPACCIO PAESTUM. Il sindaco di Giungano Franco Palumbo si candida a Capaccio Paestum; e Paolo Paolino, ex sindaco e amministratore capaccese, si candida a sindaco di Giungano. E si dice pronto ad avviare le opportune verifiche per accertare se la procedura adottata dal sindaco Palumbo per potersi candidare a Capaccio sia legittima. È chiaro, infatti, che l’ipotesi candidatura potrà essere messa in atto solo se l’amministrazione comunale decadesse e il consiglio venisse sciolto.

«Ritengo che un Comune importante del nostro comprensorio quale è Giungano – dice Paolino - meriti una particolare attenzione. Per questo motivo, ho valutato l’opportunità di presentare la candidatura a sindaco nel caso in cui, fatte le opportune verifiche in sede amministrativa e giudiziaria, dovessero risultare illegittime le attività di contenzioso scaturite da iniziative del sindaco uscente, che comporteranno lo scioglimento del consiglio comunale e l’indizione di elezioni anticipate a Giungano».

Paolino, tra le varie cariche istituzionali rivestite, è stato sindaco di Capaccio Paestum, più volte assessore, presidente del Consiglio e consigliere comunale, e assessore alla comunità montana “Calore Salernitano”. «Il mio proposito è mettere a completa disposizione del territorio – assicura Paolino - e dei cittadini di Giungano la mia esperienza maturata in molteplici attività politiche, amministrative, sindacali. Dichiaro fin da questo momento che rinunzierò ad ogni indennità e compenso derivante dalla carica».

La risposta di Palumbo non si è fatta attendere: «Che Paolino si possa candidare è un suo diritto; quello che, però, gli sfugge è che a Giungano abbiamo nuove classi dirigenti di tutto rispetto. La macchina amministrativa continua ad andare avanti con efficienza e capacità, cosa che non si riscontra a Capaccio. Riguardo la legittimità e il contenzioso sono abituato sempre a rispettare le leggi. Anche in questa occasione l’ho fatto in modo ferreo, non c’è nessuna illegittimità. Se poi Paolino conosce le leggi, che non sono scritte o meglio le interpreta a modo suo, faccia pure. Laddove si verificasse la decadenza non potrò ritornare alla carica di sindaco. Il mio è un gesto di amore, rinuncio alla carica di sindaco di Giungano per dare risposta di concretezza ad un territorio che ne ha bisogno».

«Credo sia più giusto guardare quello che non funziona a Capaccio – aggiunge – più che fare il giurista si guardino i veri problemi. Comunque sia a Giungano non si sentirà straniero». Quest’ultima battuta vuole essere una risposta a chi giudica Palumbo “lo straniero” per la scelta di candidarsi a sindaco in terra capaccese: «La mia è una scelta dettata dalla volontà di ridare a Capaccio Paestum – conclude Palumbo – una guida efficiente e concreta».

Angela Sabetta

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