Capaccio, mezzi taroccati L’egiziano resta in cella

CAPACCIO. Confermata la custodia cautelare in carcere per l’egiziano 50 enne, residente a Capaccio e coinvolto nel riciclaggio di mezzi per l’edilizia sottratti a una ditta di Montella e a una del...

CAPACCIO. Confermata la custodia cautelare in carcere per l’egiziano 50 enne, residente a Capaccio e coinvolto nel riciclaggio di mezzi per l’edilizia sottratti a una ditta di Montella e a una del Potentito. È quanto emerso dall’udienza di convalida, svoltasi nel carcere di Salerno-Fuorni, a carico dell’uomo ritenuto il “capo” della banda che “taroccava” i mezzi in un capannone di Capaccio e, stando alle indiscrezioni trapelate, sarebbe stato pronto a lasciare l’Italia. Nella vicenda sono coinvolte al tre persone, precedentemente arrestate e attualmente ai “domiciliari”. I quattro sono finiti in manette dopo la scoperta in un capannone-deposito di alcuni escavatori, carrelloni e camion, risultati rubati a Montella e Potenza, che stavano per essere modificati per essere poi venduti forse sul mercato estero, grazie proprio alle conoscenze dell’egiziano. Al momento della scoperta, da parte dei carabinieri, erano stati bloccati Giovanni Barra, di 23 anni, di Mercato San Severino ma residente a Capaccio; Rocco Capuano, di 38 anni, ed Emilio De Prisco, di 33, entrambi di Mercato San Severino.

Sergio Macellaro