Capaccio, a rischio i fondi regionali per il Piano di zona

CAPACCIO. I Comuni del Piano di zona S7 inadempienti: la Regione bacchetta li bacchetta invitatandoli a presentare la rendicontazione, pena lo stop all’erogazione dei fondi. E l’assessore comunale...

CAPACCIO. I Comuni del Piano di zona S7 inadempienti: la Regione bacchetta li bacchetta invitatandoli a presentare la rendicontazione, pena lo stop all’erogazione dei fondi. E l’assessore comunale alle politiche sociali di Capaccio (ente capofila), Rossana Barretta, va su tutte le furie: «Se i Comuni, nonostante le ulteriori sollecitazioni, dovessero risultare inadempienti invierò tutto alla Corte dei conti», avverte. Il rischio per i 21 enti della valle del Calore interessati è la perdita dei fondi previsti per assicurare i servizi sociali. Il primo termine utile fissato dalla Regione per la presentazione della rendicontazione dell’attività svolte dai Comuni risaliva al 31 dicembre scorso. Alla luce delle difficoltà sollevate dai vari Ambiti per l’invio del bilancio consuntivo finale, la Regione aveva poi concesso una proroga fino al 28 febbraio. Ma la maggior parte dei 21 Comuni del Piano di zona S7 non ha provveduto.

«Come ente capofila, abbiamo dato un ulteriore input – spiega Barretta – attraverso il coordinamento istituzionale con la messa a disposizione di un funzionario del Comune di Giungano a supporto degli altri funzionari dei vari enti che, in tempi strettissimi, dovranno presentare la rendicontazione che Capaccio ha prodotto». Alla base dei ritardi, soprattutto per i Comuni più piccoli, ci sarebbe la mancata disponibilità di un funzionario addetto alle finanze. “In nessun caso – si legge nella nota della Regione – il protrarsi della presentazione del bilancio di chiusura, potrà determinare il permanere della spesa dei vecchi Uffici di piano”. In buona sostanza, senza i bilanci la Regione non stanzierà i fondi destinati ai servizi sociali comunali. Il bilancio di chiusura deve contenere: il monitoraggio relativo a tutte le annualità del triennio, insieme ai modelli di sintesi debitamente sottoscritti; il modello riportante l’impiego delle economie conseguite nel triennio. «La mancata rendicontazione da parte di tutti i Comuni – conclude l’assessore Barretta – non consente a Capaccio, quale ente capofila, di procedere con quella unica dell’Ufficio di piano, così da realizzare un tabulato complessivo dal 2009 al 2012 e rendere completa la programmazione. Auspico la massima collaborazione tra funzionari e tecnici degli enti ritardatari e il funzionario contabile del Piano di zona».

Sempre in tema di fondi regionali, il consiglio comunale di Capaccio ha approvato all’unanimità una delibera con la quale condivide, a sostegno del presidente della Regione, Stefano Caldoro, la battaglia intrapresa per il ripristino delle risorse destinate alla salute, affinché le stesse vengano ripartite dal Fondo sanitario nazionale non in base al criterio dell’anzianità della popolazione. ©RIPRODUZIONE RISERVATA