Caos patenti, spazi ancora da reperire

La Motorizzazione è alla ricerca di aree per gli esami I funzionari assicurano: «Risolveremo presto il problema»

Arrivano precisazioni, che però non valgono da rassicurazioni esaurienti per i tanti salernitani che ancora aspettano di sostenere l’esame di guida dopo il blocco imposto dalla Motorizzazione cittadina, da alcuni rappresentanti sindacali dei lavoratori dell’Umc. In una nota sottoscritta dagli esponentidi Cgil, Cisl e Uil , si legge, infatti, che «gli esami programmati, compresi quelli del pomeriggio del 6 febbraio scorso traslati al giorno 23 febbraio, sono stati o verranno effettuati», senza però specificare il “quando” verranno effettuati, ossia ciò che più interessa sia ai titolari delle scuole guida cittadine, preoccupati che molte pratiche aperte possano scadere e da due settimane sul piede di guerra per i danni subiti dal blocco degli esami, sia a coloro che devono sostenere la prova pratica per ottenere la patente di guida.

Nella nota i rappresentanti sindacali specificano che «l’unica traslazione si è resa necessaria in seguito all’assemblea degli operatori, per consentire alla Motorizzazione di modificare il numero di esami da effettuare per singola seduta alla luce dei maggiori tempi richiesti dalla normativa». La nuova normativa entrata in vigore il 19 gennaio, pubblicata, con decreti attuativi , sulla Gazzetta ufficiale solo il 30 gennaio, «impone - fanno sapere dalla Motorizzazione salernitana - delle fasi supplementari e tempi maggiori nella prova di guida. Caso diverso - aggiungono i sindacati - è quello delle prove di guida delle patenti moto di tutte le categorie, per le quali la nuova normativa ha previsto delle prove su aree chiuse, con dimensione maggiore di quelle esistenti, con fasce e corridoi di sicurezza, rilevatori di velocità e apposita segnaletica». E quì scatta l’ingippo in quanto, nonostante il Comune si sia offerto di prestare un’area di sua proprietà dove poter svolgere gli esami, i dipendenti della Motorizzazione puntualizzano che «al momento l’ufficio non dispone di aree idonee» che, per di più «sono di difficile reperimento». Ossia, quelle offerte dal Comune non possono risolvere il problema creatosi in quanto non a norma. «L’ufficio - concludono, però, gli esponenti sindacali - si è attivato sia con il Ministero che con gli enti locali per arrivare in tempi brevi alla risoluzione del problema.

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