Caos nomine insegnanti Rinviate le convocazioni

Ieri il Consiglio dei Ministri ha annunciato per gennaio la stabilizzazione di 126mila docenti di sostegno. I Cobas: «Vogliamo i fatti, non le parole»

Come temuto – o previsto – è stata rinviata di 24 ore la pubblicazione, sul sito del Provveditorato di Salerno, del calendario delle convocazioni per il conferimento degli incarichi a tempo determinato per i docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

Per tutta la mattinata i docenti precari hanno atteso invano davanti ai pc collegati al sito del Csa. Fino alle 15.40 circa quando, finalmente, è comparso il link con il documento che comunicava il rinvio della pubblicazione, slittata ad oggi. Che un ritardo potesse esserci i precari dei Cobas lo avevano intuito. Inizialmente si parlava di una possibile convocazione tra mercoledì e giovedì prossimo. Ma, a questo punto, i tempi sono destinati a slittare. Si spera nel week end. Altrimenti se ne parlerà la prossima settimana. Intanto, dopo la denuncia di Cobas Scuola e Adi – l’associazione di Battipaglia che si occupa degli studenti con disabilità – ieri, nel corso della seduta del Consiglio dei Ministri, il ministro per l’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha annunciato la stabilizzazione, a gennaio, di 126mila insegnanti di sostegno. Ha reso, poi, noto che è stata anche abrogata la norma che prevede il transito automatico dei docenti inidonei nei ruoli del personale amministrativo. Una battaglia che da tempo ha visto in prima fila le organizzazioni sindacali anche sul territorio della provincia di Salerno. La notizia, nel mondo della scuola, è stata accolta più che con gioia e sollievo, con molto scetticismo. «Tra gli annunci e la pratica – ha commentato Alessandro D’Auria dei Cobas Scuola – ne passa di acqua sotto i ponti. Non è la prima volta che un Governo annunci dei provvedimenti in favore dei precari e poi, alla prova dei fatti, non vediamo alcunchè. Accadde già con il Governo Prodi, quando l’allora ministro al ramo, Giuseppe Fioroni, annunciò 150mila immissioni in ruolo per i precari, azzerando tutte le graduatorie».

Era il 2006. Da allora sono passati 7 anni. «L’annuncio – ha ricordato D’Auria – è rimasto tale. E l’unica cosa che abbiamo ottenuto è stato l’aumento esponenziale delle sacche di precariato nella scuola». Lo scetticismo, insomma, sembra essere più che giustificato. Ma pur volendo prendere sul serio l’impegno del Governo e le parole del premier Enrico Letta, che ha calcato la mano sulla necessità di invertire la tendenza investendo sulla scuola, la situazione dei docenti di sostegno – almeno fino alla fine dell’anno solare – resterà invariata. Il taglio in provincia di Salerno è consistente: rispetto alle richieste dei dirigenti scolastici, si registra una diminuzione del personale pari a 350 unità. La domanda dei 1.804 istituti scolastici della provincia è stata di 2.560 docenti. La risposta è stata di 2.180 unità, ognuna con 18 ore settimanali. «Con un rapporto – aveva spiegato Angelina Desiderio, presidente del consiglio d’istituto dell’Itis “Focaccia” e rappresentante dei familiari con ragazzi disabili – di un insegnante ogni due alunni». Le colpe, qui, non sarebbero del Governo ma è da attribuire ad un rimpallo di responsabilità tra l’Ufficio scolastico regionale e la Provincia.

Mattia A. Carpinelli

©RIPRODUZIONE RISERVATA