Caos e isolamento L’ora della rivolta

Assemblea a Vallo e corteo a Salerno promossi dalla Cgil La Cisl chiede l’Esercito. Feneal Uil: «Intervenga il prefetto»

SALERNO. Il sindacato pronto alla mobilitazione per l’ormai insostenibile situazione della viabilità nel Cilento. Un’assemblea pubblica, alla Comunità montana Gelbison di Vallo della Lucania, è stata organizzata per venerdì dalla segretaria della Cgil Salerno, Maria Di Serio, che contestualmente ha annunciato anche un corteo per martedì 4 febbraio, con partenza alle 9.30 da piazza Vittorio Veneto fino a piazza Amendola per chiedere attenzione al prefetto Gerarda Maria Pantalone.

«La gente del Cilento e del Vallo di Diano – denuncia la Di Serio – sta rinunciando a una vita normale e questo è inaccettabile. Si penalizzano zone e persone che già pagano lo scotto di vivere in aree interne, troppo spesso malservite dai mezzi di trasporto e ora addirittura isolate. Il dissesto idrogeologico è la punta dell’iceberg di un discorso molto più ampio, figlio dell’abbandono politico cui sono state destinate queste zone. Non c’è alcun ragionamento in atto né congruenza di vedute e idee da parte della Provincia e della Regione». L’obiettivo, adesso, è coinvolgere i cittadini, i sindaci dei comuni interessati, le associazioni in una mobilitazione che, – spiega la segretaria Cgil, «riapra la discussione sull’emergenza e inizi a ragionare sulle reali esigenze di questi territori».

Anche il segretario della Cisl è intervenuto chiedendo l’intervento dell’Esercito, in modo da “bypassare” le responsabilità e mettere finalmente mano al problema. «L’appello – dice Matteo Buono – è rivolto a tutti i nostri parlamentari perché serve un intervento straordinario. Le casse delle amministrazioni locali sono vuote. I fatti di questi giorni ripropongono anche la necessità di valutare la programmazione di collegamenti alternativi a quelli su strada, ciò anche per scongiurare che la prossima stagione estiva possa far registrare un calo nel numero dei visitatori lungo le località più suggestive».

La segretaria generale della Feneal Uil, Patrizia Spinelli, ricordando le svariate denunce del sindacato, parla invece di «opera umana perpetrata senza alcun controllo e nessuna etica politica». «Assistiamo – attacca la Spinelli – allo scarica barile dei politici di turno che, in tema di un avviso di garanzia, si scrivono tra loro per cercare di individuare quale è la scrivania sulla quale finisce la catena delle responsabilità. Di solito è quella dei sindaci perché sono la sola e unica autorità di protezione civile sul territorio con potere di ordinanza. Un’arma in mano ai potenti ma spuntata e scarica quando a usarla sono i sindaci lasciati senza soldi e legati alla fune del patto di stabilità”. Poi l’attacco a Provincia e Regione che «nulla hanno fatto, fanno e faranno per la prevenzione». E la richiesta alla Prefettura di una riunione urgente.

Carmen Incisivo

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