Cantina sociale Val Calore Inizia una nuova stagione 

Castel San Lorenzo, acquistata all’asta con un investimento di un milione di euro  Lavecchia: «Unendo le forze ci siamo riappropriati del nostro fiore all’occhiello»

CASTEL SAN LORENZO. È stata la società agricola “Nuova Val Calore “ ad aggiudicarsi all’asta la cantina sociale “Val Calore”, per 995mila euro. La somma ha consentito alla società di acquisire, l’immobile e tutte le attrezzature presenti nell’azienda. Al momento, la nuova società guidata dal vicesindaco e presidente Michele Lavecchia, ha già versato il 15 % della somma totale, il restante entro 60 giorni.
«Ci siamo ripresi ciò che ci apparteneva - afferma Lavecchia- la cantina sociale è l'orgoglio del popolo castellese ed il fiore all'occhiello di un intero comprensorio. Un cammino che all'inizio sembrava difficile, ma unendo le forze abbiamo vinto. Il sentiero ora è più largo, più sicuro. Al di là di tutto, possiamo sperare in un nuovo futuro. Rivedo la fierezza di un popolo, che ha saputo rialzarsi. Adesso ognuno faccia la sua parte».
La cantina sociale “Val Calore” è stata per anni una delle più importanti della Campania. Una realtà all'avanguardia, per l'indiscussa qualità dei suoi prodotti vitivinicoli. Altrettanto importante per l'azienda è stata la produzione di olio extravergine di oliva, cominciata nel 1983. Una struttura che, oggi, riprende la sua attività originaria e si propone come macchina motrice per rilanciare l’economia nel Cilento interno. Giovedì 18 gennaio alle 20 ci sarà una pubblica manifestazione per dare inizio al rilancio di questa importante realtà, che è stata punto di riferimento per centinaia e centinaia di agricoltori, che vi conferivano i propri prodotti vitivinicoli.
Diverse le aste pubbliche effettuate nel corso degli anni andate deserte. Un complesso costituito da 17.400 metri quadri, ai quali si accede sia dalla Statale 488 che dalla strada vicinale Palmento, situato in via Riccio, che comprende anche edifici ad uso ufficio. Il fabbricato per la produzione, deposito e vendita del vino, inizialmente costruito su tre livelli (piano interrato, seminterrato e piano rialzato) venne ampliato nel 1973 nella zona cantina, con l'aggiunta di un quarto livello rappresentato dal piano calpestio, anch'esso realizzato, come gli altri, in cemento armato.
La palazzina uffici, invece, ha una struttura somma di tre interventi diversi che si sono succeduti nel tempo e le stanze sono dislocate su tre livelli. «La cantina sociale, grazie all’acquisto da parte della società – evidenzia il sindaco Giuseppe Scorza – è rimasta sul nostro territorio ora l’impegno è rilanciare questa importante struttura fondamentale per la nostra economia e la nostra storia». Ora, dunque, finalmente sarà possibile risollevare le sorti della cantina sociale e ridare speranza ad un intero territorio che, per anni, ha fatto della viticoltura il cuore pulsante della propria economia.
Angela Sabetta
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