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Canoni idrici, esposto in Procura

Iniziativa della minoranza per il mancato rimborso ai cittadini

MAIORI. Dal 2010 i maioresi attendono la restituzione della quota di depurazione della tariffa idrica, non dovuta ma pagata ugualmente. Si tratta di 480mila euro in totale che, però, non sono mai stati riconsegnati ai cittadini, nonostante una delibera, nel 2010, del Consiglio comunale. Da allora sono trascorsi ben 4 anni e alle intenzioni non sono mai seguiti i fatti.

Perciò i consiglieri di minoranza, Francesco Amato e Raffaele Cipresso, hanno deciso di “investire” della vicenda la Procura, presentando un esposto/denuncia nel quale si chiede di “accertare se nei comportamenti posti in essere dai responsabili politici e amministrativi del comune di Maiori, non sia configurabile il reato di indebito arricchimento o di qualsivoglia reato”.

«Probabilmente il sindaco Antonio Della Pietra soffre di amnesia – rimarcano Amato e Cipresso - perché dimentica che quando sedeva tra i banchi dell’opposizione, si batteva a spada tratta, rivendicando il rimborso della medesima somma. Invece adesso fa orecchie da mercante, fingendo addirittura che Maiori sia dotata di impianto di depurazione».

Perciò gli esponenti della minoranza hanno deciso di rivolgersi alla magistratura inquirente, per accertare eventuali responsabilità. «Diversi utenti – aggiungono Amato e Cipresso – dopo aver presentato richiesta/diffida scritta di rimborso agli uffici competenti senza ricevere alcun riscontro, hanno proposto giudizi civili. E diverse sentenze hanno accertato, anche in seguito a consulenze tecniche, come il comune di Maiori non abbia impianto di depurazione, condannandolo al pagamento delle somme indebitamente riscosse e delle spese dei vari giudizi, con aggravio ulteriore per le casse comunali».

Gaetano de Stefano

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