IL CASO

Cani poliziotto,a Cava è scontro politico

Rifondazione attacca: provvedimento inutile. Stesse parole dal pulpito di fra' Luigi Petrone: "Una vergogna e una pagliacciata"

Debutto tra le polemiche dei cani-poliziotto a Cava de' Tirreni. Insorge Rifondazione comunista con il suo capogruppo, Sabato Sorrentino, che censura le unità cinofile, considerandole superflue per le attività istituzionali, cui sono chiamati i caschi bianchi. «Diciamo che Cava de’ Tirreni è una città sicura, e poi ci potenziamo con i cani. Spero che il sindaco non condivida questa scelta» dice l’esponente della maggioranza.
«Tutto questo è inammissibile: voglio capire l’utilità del cane per le attività di protezione civile, ma non per l’anticrimine e l’antidroga» aggiunge Sorrentino.
Più che di un beneficio, per Rifondazione comunista si tratta di un danno all’immagine della città dei portici. «Mi sembra un’enfatizzazione dell’assessore Senatore - afferma Sabato Sorrentino - Una persona che per altri aspetti ho ammirato per il modo in cui porta avanti l’assessorato, ma questa scelta non la condivido. I bambini di Cava de’ Tirreni vedono i vigili come amici, ma quando li vedranno con i cani, ne avranno una visione distorta». 
Dichiarazione al vetriolo anche dell’esponente di Forza Italia, Alfonso Laudato, che trova eccessiva la dotazione dei cani alla polizia locale, «in una città che rivendica particolare attenzione per tematiche più rilevanti». «La scelta di potenziare l’organico dei caschi bianchi "arruolando" tre cani - dice Laudato - non è una via d’uscita alla risoluzione di tanti problemi che attanagliano la città, quale la circolazione veicolare, a cui bisogna dare presto una svolta».
A detta del consigliere d’opposizione, Laudato, la cittadina metelliana non necessita del lavoro degli "amici a quattro zampe", in quanto abbastanza tranquilla. Comunque se si fosse registrata la necessità di attuare un piano di sicurezza con l’impiego di cani anticrimine andava investito, di questa decisione, l’intero consiglio comunale. Neanche la prima operazione eseguita dall’assessore alla Sicurezza Alfonso Senatore col cane Kim, è bastata a spegnere la fiamma delle polemiche: anzi il suo comportamento viene censurato da Alfonso Laudato, che vede Cava in stato d’assedio. «Mi sembra un accanimento contro le fasce deboli - conclude - Andare dietro agli immigrati con il cane, non mi sembra la modalità giusta per reprimere un reato, quale la vendita di cd e dvd contraffatti». «Un’iniziativa mediatica» la definisce il coordinatore cittadino di An Giovanni del Vecchio.
Anche la comunità francescana polemizza sui cani poliziotto. Duro l’attacco di fra’ Luigi Petrone durante l’omelia domenicale. Nella lunga riflessione sulla giornata delle comunicazioni sociali, il frate dal pulpito della chiesa ha parlato apertamente del caso: «Apparire su tutte le televisioni nazionali come una città che fa passare per le unità cinofile la sua sicurezza e la protezione dei cittadini, è una vergogna ed una pagliacciata». Per il padre, le unità cinofile sono inutili. «La sicurezza passa per il dialogo, per l’educazione civica e la famiglia» ha detto. Pronta la risposta dell’assessore Senatore: «Da buon cristiano lo perdono. In uno stato laico la religione deve restare fuori dalla politica e dalle sue decisioni».
Annalaura Ferrara
Vincenzo Lamberti