il caso multiservice

Canfora querelato da Feola Disposta l’imputazione coatta

Le accuse alla Multiservice Arechi e al suo presidente Marcello Feola costano un’imputazione coatta al presidente della Provincia, Giuseppe Canfora. Il giudice delle indagini preliminari Pietro...

Le accuse alla Multiservice Arechi e al suo presidente Marcello Feola costano un’imputazione coatta al presidente della Provincia, Giuseppe Canfora. Il giudice delle indagini preliminari Pietro Indinnimeo ha respinto la richiesta di archiviazione formulata dal pubblico ministero e deciso che debba essere un processo a verificare se quelle affermazioni, pronunciate subito dopo l’insediamento al vertice di Palazzo Sant’Agostino, costituiscano o no un reato. Nel mirino del presidente era finita la società a totale partecipazione provinciale, che gestisce per l’ente i lavori di manutenzione e pulizia. Feola era stato scelto per guidarla dalla precedente amministrazione di centrodestra presieduta da Edmondo Cirielli, e la sua gestione fu tra le prime a finire nel bersaglio del successore. In un intervento pubblico criticò tra l’altro stipendio e gettoni di presenza di Feola, sostenendo che la carenza di fondi per le attività istituzionali della societa era legata anche ai compensi di chi la dirigeva. Affermazioni che secondo il pubblico ministero possono rientrare nella dialettica politica e sulle quali il gip ha però ritenuto necessaria la pronuncia di un giudice di merito. Va infatti verificato se modalità e sostanza delle esternazioni possano rientrare nel diritto di critica politica, anche in assenza di competizione elettorale e nei confronti di chi non riveste in quel momento il ruolo di antagonista politico strictu sensu. Ora la Procura dovrà quindi chiedere il rinvio a giudizio di Canfora e sarà un giudice dell’udienza preliminare a decidere se il processo va celebrato.