Canale S. Tommaso A Scafati 1250 firme da inviare in Procura

SCAFATI. L’associazione “Amici di Cappelle” scrive al sindaco Aliberti per l’inquinamento del canale San Tommaso e annuncia un’istanza al comando provinciale dei carabinieri per la tutela dell’ambien...

SCAFATI. L’associazione “Amici di Cappelle” scrive al sindaco Aliberti per l’inquinamento del canale San Tommaso e annuncia un’istanza al comando provinciale dei carabinieri per la tutela dell’ambiente, nucleo operativo ecologico di Salerno.

Si riaccende dunque la protesta dei residenti di via Sant’Antonio Abate, esasperati dalle esalazioni. Sono già 1250 le sottoscrizioni, in collaborazione con i residenti di Mariconda, e a breve il documento sarà inoltrato alla Procura e a tutti gli organi competenti per tenere alta l’attenzione sull’inquinamento del corso d’acqua che attraversa Scafati ed Angri. Il documento a firma del presidente dell’associazione “Amici di Cappelle”, Lazzaro Costantino, del segretario Gaetano Pedone e dei soci fondatori Nicoletta Teodosio, Aniello Cesarano e Placido Cavallaro, insieme alle firme è stato inviate al sindaco per sollecitarlo ad «intraprendere - si legge - iniziative finalizzate a reprimere comportamenti delinquenziali di inquinamento ambientale».

L’iniziativa nasce per dare ulteriore forza alle ragioni dell’esposto presentato dal sindaco Aliberti alla Procura di Salerno lo scorso 30 maggio. «L’associazione si è impegnata nella redazione di un documento sottoscritto da 1250 cittadini – scrivono i firmatari - esacerbati dall’odore nauseabondo emanato dalle acque inquinate del San Tommaso. Un canale divenuto ricettacolo di liquami fognari e materiale industriale che si presenta oramai come una vera e propria fogna a cielo aperto. Una minaccia per il benessere e la salute dei residenti di Scafati ed Angri. Una situazione divenuta insostenibile, soprattutto con la stagione calda».

Quindi l’appello al sindaco: «Pur consapevoli che il risanamento del bacino del Sarno non rientra tra le sue competenze, ma in quelle del soggetto attuatore, l’Arcadis, le affidiamo le nostre istanze per inoltrarle alla Procura di Salerno, affinché si adoperi, secondo competenze, agli opportuni controlli per individuare eventuali responsabilità e punire penalmente i colpevoli».

Dall’associazione anche la richiesta di un sollecito per accelerare i tempi di completamento della rete dei collettori e consentire il convogliamento dei reflui al depuratore.

Maria Rosaria Vitiello

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