QUARTIERI COLLINARI

Campo container di Fratte: il Tar “blocca” il recupero

Accolto il ricorso del Consorzio Fenix, lo stesso che ha contestato i lavori al Corso. Nuovo stop alla bonifica dell’area

SALERNO - Lo scontro a colpi di carte bollate e di sentenze della giustizia amministrativa tra il comune e il Consorzio Fenix si arricchisce di un nuovo, imprevisto round; dopo la querelle sui lavori al Corso, questa volta il ring è Fratte con i lavori per la riqualificazione del campo container di viale degli Etruschi. E ad aggiudicarsi lo scontro è la società che si era aggiudicata i lavori ed era stata estromessa dalla graduatoria, il Consorzio Fenix, appunto. La prima sezione del Tar di Salerno ha accolto il ricorso del Consorzio e condannato il Comune alle spese. Non è la parola definitiva, quella dei giudici del Tar, perché il Comune potrà fare ricorso al Consiglio di Stato; ma, al di là di tutto, si tratta dell’ennesimo stop ai lavori che sono stati finanziati con i fondi del Bando periferie proprio per la rapidità con cui sono state presentate tutte le progettualità. 

E il restyling di via degli Etruschi, con una dotazione di 2,4 milioni di euro per abbattere i prefabbricati con vista sull’area archeologica etrusca, era una delle opere simbolo di quella partita di interventi di riqualificazione dei rioni collinari. Quello di Fratte, infatti, è uno dei progetti qualificanti di tutto l’insieme di opere finanziate con fondi nazionali del Bando periferie: l’abbattimento dei prefabbricati (che contengono amianto) doveva essere un segnale di liberazione dal degrado per il quartiere nel suo insieme. Al confronto con la realtà, però, i tempi si dilatano e i lavori non riescono a partire. Erano in sei le società e i raggruppamenti di impresa che si sono presentati alla gara per aggiudicarsi l’intervento, poi lo stop con il ricorso. I lavori di riqualificazione erano già stati appaltati ma la ditta aggiudicataria aveva fatto un passo indietro perché nelle fasi preliminari dei lavori - erano emersi materiali e rifiuti da dover smaltire a costi onerosi.

Nei piani, i tempi di realizzazione dell’opera sono previsti in 480 giorni a partire dalla consegna dei lavori. La vera incognita - che resta e che ancora non viene risolta - è rappresentata dalla presenza nell’area di cantiere di un’altra parte dell’area archeologica e non è possibile prevedere se, scavando, potranno emergere reperti o resti dell’antica acropoli etrusca che potrebbero costringere a immaginare un diverso sviluppo del progetto che inglobi anche i nuovi ritrovamenti. La progettazione è firmata dall’architetto Mario Cucinella , capofila di un raggruppamento temporaneo d’imprese con i giovani professionisti salernitani dello studio Runa che hanno disegnato il nuovo centro di aggregazione del quartiere con una biblioteca pubblica di circa 180 metri quadri che si sviluppa per tutta l’altezza dell’edificio per una superficie complessiva di 450 metri quadri. Un progetto ambizioso che si arena sulla sentenza del Tar che blocca il cantiere.

Eleonora Tedesco