MIGRANTI

Campi profughi in Libia, Medici Senza Frontiere: "Condizioni disumane"

L'Unione Europea risponde alle accuse del presidente Liu

BRUXELLES (Belgio) - "Quella che ho visto in Libia è la forma più estrema di sfruttamento degli esseri umani" basata "sul sequestro, la violenza carnale, la tortura e la schiavitù" e "i leader europei sono complici" dello sfruttamento mentre "si congratulano del successo perché in Europa arriva meno gente" dall'Africa. E' con queste parole di dura accusa che la presidente internazionale di Medecins sans Frontieres, Joanne Liu, ha aperto una conferenza stampa tenuta a Bruxelles dopo la pubblicazione della lettera aperta inviata ai leader europei. Reduce da una visita in Libia, durante la quale ha avuto accesso al centro di detenzione 'ufficiale' di Tripoli, Liu ha riferito gli orrori visti affermando - ad esempio - che "le donne incinta sono oggetto di violenza sistematica". Ha inoltre citato il caso di una persona portata in ospedale per grave malnutrizione: "Ci è voluto un mese per farlo guarire, ma poi è stato riportato nel campo a soffrire di nuovo la fame".

La Commissione europea "ha ricevuto" la lettera aperta di Msf ed è "consapevole" che le condizioni nei campi di detenzione in Libia sono "scandalose ed inumane". Lo ha detto Catherine Ray, portavoce dall'alto rappresentante per la politica estera europea Federica Mogherini, aggiungendo che la Ue è "coinvolta e vuole cambiare la situazione", tenendo presente che "la priorita' di Msf e della Ue è quella di salvare le vite, proteggere le persone e rompere il business del traffico di esseri umani". La portavoce ha parlato di "azione forte" della Ue a sostegno dell'Oim e dell'Unhcr, finanziate con 180 milioni di euro per l'azione in Libia. La portavoce ha tuttavia evitato di rispondere alle domande dirette sulle prove di coinvolgimento della guardia di frontiera libica e sui finanziamenti che il governo italiano da' alle milizie che portano i migranti nei campi di detenzione in Libia.