ISTRUZIONE

Campania, il 17% rinuncia al diploma

Tra i giovani è boom di abbandoni prima della maturità: solo la Sicilia fa peggio

SALERNO - Sono 83mila i giovani che l’anno scorso hanno abbandonato la scuola prematuramente in Campania. Ragazzi che nella stragrande maggioranza dei casi hanno lasciato dopo la licenza media. Una piaga sociale che non può essere associata al Covid. È quanto emerge dall’analisi dell’ufficio studi della Cgia di Mestre. E la Campania è la seconda regione con la percentuale più alta d’abbandono: 17,3%. Una problematica ascrivibile, evidenzia la Cgia, alla difficoltà di far incrociare la domanda con l’offerta di lavoro, anche perché continua a rimanere del tutto insufficiente il livello delle conoscenze e delle competenze tecniche dei nostri giovani. E con l’avvento della cosiddetta “rivoluzione digitale”, queste criticità rischiano di peggiorare. In Italia nel 2020 sono 543mila i giovani, tra i 18 e i 24 anni con al più il diploma di scuola secondaria di primo grado (licenza media) che hanno abbandonato gli studi, che non sono in possesso di qualifiche professionali regionali ottenute in corsi di durata di almeno due anni e che non frequentano corsi scolastici né svolgono attività formativa.

E la dispersione scolastica è otto volte superiore ai “cervelli in fuga”. Un numero molto elevato se confrontato con i 68mila giovani con un titolo di studio medio- alto che si sono trasferiti all’estero. Problematiche che continuano ad avere livelli di attenzione molto diversi. Se l’abbandono scolastico non è ancora avvertito come una piaga educativa, la “fuga” all’estero lo è, sebbene i numeri del primo problema siano superiori. Povertà educativa uguale povertà economica. E con un basso numero di diplomati e laureati, mette in risalto la Cgia, corriamo il pericolo di un impoverimento generale del sistema Paese e di una marginalizzazione di molte persone che difficilmente potranno essere integrate nella società. Gli esperti sono concordi nel ritenere che la povertà educativa e la povertà economica vanno di pari passo. Le cause della “fuga” dai banchi di scuola sono principalmente culturali, sociali ed economiche: i ragazzi che provengono da ambienti socialmente svantaggiati e da famiglie con un basso livello di istruzione hanno maggiori probabilità di abbandonare la scuola prima della maturità.

Talvolta, l’abbandono scolastico può essere causato da una insoddisfazione per l’offerta formativa. A livello territoriale sono le regioni del Sud a registrare i livelli più elevati di dispersione scolastica. Nel 2020, in Sicilia il 19,4% dei giovani ha lasciato la scuola prima del titolo di studio di secondo grado. Seguono la Campania con il 17,3% e la Calabria con il 16,6%. Preoccupa la situazione di quest’ultima che rispetto a tutte le altre è l’unica in controtendenza rispetto al dato relativo al 2010: l’abbandono scolastico in 10 anni è aumentato di 0,6 punti percentuali.

Gaetano de Stefano