ECONOMIA

Campagna del pomodoro, produzione in picchiata

È diminuita la superficie coltivata e il maltempo ha causato una resa minore

NOCERA INFERIORE - «Il pomodoro italiano non ha concorrenza perché non ha prodotti eguali». Solo questa certezza forse impedisce a Giovanni De Angelis, direttore generale dell’Anicav, e a tutti gli industriali conservieri di guardare alla campagna appena conclusa in maniera totalmente negativa. I dati diffusi ieri dall’associazione che raggruppa tutti i conservieri d’Italia sono eloquenti. Si registra una riduzione delle produzioni, a livello nazionale, di circa il 15% rispetto al 2017, con le aziende del Centro Sud ad avere la performance peggiore. Nel distretto di produzione meridionale, affermano dall’Anicav, si è avuta «la peggiore campagna degli ultimi 10 anni». Numeri che si complicano ulteriormente se riferiti al prodotto finito, dove nel Sud si registra un 20 per cento in meno. Ripercussioni che si registreranno soprattutto sull’economia dell’Agro nocerino- sarnese, la zona d’Italia e del mondo con la maggior concentrazione di aziende specializzate. Al calo degli investimenti in ettari – 60.500 quelli complessivamente investiti a pomodoro da industria in Italia, con una riduzione del 6% rispetto al 2017 – si sono aggiunte le avversità climatiche che, da metà agosto hanno interessato l’intero territorio nazionale incidendo in maniera significativa sulla resa agricola. Il maltempo ha influito sui costi per la cura del terreno e ha fatto accelerare la raccolta, con pomodori non sempre maturi o all’altezza della filiera produttiva. Alla fine sono stati registrati quintali di oro rosso scartato e inutilizzato.

Salvatore D'Angelo