L'ESTORSIONE

Camorra a Cava de' Tirreni: "Il pane lo dovete comprare da Di Marino"

Fortinure imposte a bar e ristoranti

SALERNO - Aveva varie facce l’estorsione di cui il clan Zullo avrebbe fatto, insieme all’usura, il suo core business. Uno era il racket del pane, quello che imponeva ai gestori di bar e ristoranti di rifornirsi nel panificio gestito da Antonio Di Marino, ora in carcere con l’accusa di associazione a delinquere di stampo camorristico. È una delle rivelazioni fatte agli inquirenti dal collaboratore di giustizia Giovanni Sorrentino, che nel corso delle sue deposizioni ha inoltre contribuito a delineare i ruoli degli indagati. Oltre ai 14 arrestati,sono coinvolti nell’inchiesta (con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio) l’ex calciatore Paolo De Rosa, il commerciante Giuseppe D’Amico ( foto) , il padre Alberto e il fratello Benito. Poi Rita Caputano (sorella dell’arrestato Domenico) che ha cercato di aiutare il fratello nascondendo due buste di denaro durante una perquisizione; il salernitano Simone Tura De Marco, che avrebbe fatto da tramite per alcune richieste estorsive legate all’usura; Massimo Avagliano, che fungeva da spacciatore ma avrebbe minacciato una persona che tentava di estorcere denaro a un commerciante già vittima degli Zullo; Massimo Rispoli, per il riciclaggio di uno scooter di Domenico Caputano. Poi ci sono altri 16 indagati, ma sono tutti vittima delle estorsioni e dell’usura, che hanno negato l’evidenza agli inquirenti e sono adesso sotto inchiesta per i reati di favoreggiamento o false dichiarazioni all’autorità giudiziaria. Tra loro c’è Eziolino Capuano, ex allenatore della Cavese, che sarebbe andato in difficoltà economiche proprio per vicissitudini legate al mondo calcistico e che nell’estate del 2013 avrebbe ricevuto dagli Zullo un prestito di 5mila euro. In cambio aveva accettato di pagare interessi per un importo di 550 euro al mese e intanto aveva consegnato a Dante Zullo, come corrispettivi usurari, un maglione firmato Missoni e un paio di scarpe di Prada.

(c.d.m.)