Camera di Commercio Sarà un artigiano il nuovo presidente

Intesa con gli esercenti per la scelta del successore di Arzano Dovrà traghettare l’ente fino alle prossime votazioni

SALERNO. Giuseppe Gallo in pole position e Sergio Casola subito dietro. È questa la start list dalla quale uscirà il nuovo presidente della Camera di commercio. Che, per la prima volta, sarà diretta da un artigiano. A meno di clamorose sorprese, infatti, nel prossimo Consiglio camerale, che probabilmente sarà convocato per il 2 settembre, ci sarà un fumata bianca. E l’inquilino più in vista dell’Ente, che avrà il compito di traghettarlo nei prossimi 8 mesi, prima delle prossime elezioni per scadenza naturale del mandato, sarà appunto un artigiano. E questo in virtù dell’accordo tra i comparti del commercio e dell’artigianato.

Dalla maggioranza, invece, dovrebbero restare fuori gli industriali che, a questo punto, diventano dei veri e propri outsider. Gallo, che faceva parte della Giunta dimissionaria, è il nominativo che è stato indicato sin dal primo incontro. Nelle ultime ore, tuttavia, sta prendendo sempre più piede l’ipotesi Casola, che sarebbe sponsorizzato addirittura dal neo governatore Vincenzo De Luca. Dunque tra Gallo e Casola si profila un testa a testa e un arrivo al fotofinish. Sicuramente, comunque, il dilemma sarà sciolto prima del Consiglio, anche in vista degli importanti impegni che la nuova governance si troverà ad affrontare, in primis quelli legati ad Intertrade e all’aeroporto Costa d’Amalfi. Tenendo pure conto che per eleggere il presidente, nella prima e seconda seduta, occorre la maggioranza qualificata (23 voti) mentre dalla terza la maggioranza relativa (17 voti). Dunque è una questione puramente matematica, che si basa essenzialmente su collaborazioni e programmi condivisi, anche in vista del prossimo futuro.

I commercianti possono contare su 8 voti anche se sotto la presidenza di Guido Arzano, si erano spaccati: 4 erano con l’ex presidente, mentre altri 4 con Enrico Bottiglieri. Adesso, tuttavia, gli ultimi sviluppi hanno fatto ritrovare la compattezza smarrita a causa di liti e incomprensioni. Gli artigiani sono in totale 6 e non hanno mai nascosto ambizioni di leadership, tenuto pure conto che fin’ora non si sono mai seduti sullo scranno più alto della Camera di commercio, che è stato sempre ad appannaggio di commercianti e industriali. In questa fase gli industriali sono rimasti ad osservare, mentre gli agricoltori restano alla finestra, in attesa degli sviluppi. Gli altri membri del Consiglio sono liberi battitori. Non hanno un peso categoriale, specifico e numerico, e generalmente sostengono chi riesce a catalizzare l’interesse e il sostegno della maggioranza. Nel conteggio tra commercianti e artigiani mancano almeno altri 3 voti che, comunque, sono facilmente reperibili. Anche perché, è bene ricordarlo, chi sarà eletto dovrà guidare l’Ente per pochi mesi, prima della scadenza naturale del mandato. Perciò in quest’ottica è facile prevedere intese a largo raggio.

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