Camera di commercio, bilancio approvato 

C’è una perdita di tre milioni dovuta al passato. Assenti i rappresentanti della Confcommercio

«Speriamo di aver messo, con questo atto, definitivamente alle spalle il recente passato». L’approvazione del Bilancio d’esercizio del 2016 della Camera di commercio, avvenuto all’unanimità, fa tirare un sospiro di sollievo al presidente Andrea Prete, che ringrazia i consiglieri per aver lavorato, in questi anni difficili, anche gratuitamente. Perché, con la chiusura contabile dello scorso anno, nonostante una perdita rilevante di 3 milioni e 289 mila euro, si «mette una pietra – rimarca Prete – su ciò che è successo negli anni addietro».
Ma un dato “politico”, che non può essere affatto sottaciuto, riguarda proprio l’assenza di massa dei consiglieri che, nonostante l’argomento così importante, hanno preferito non partecipare alla seduta. Tant’è che il Consiglio si è insediato non appena è stato raggiunto il numero legale, e la votazione è avvenuta con gli stessi numeri risicati di apertura dei lavori. Tra le tante assenze non è sfuggita la diserzione ddei rappresentanti di Confocommercio, già entrati in rotta di collisione con Prete. Un’assenza, perciò, più che sospetta, anche se Sabatino Senatore, che è anche componente della Giunta, cerca di minimizzare: «È stata una pura coincidenza, ognuno di noi aveva qualche impegno». Ma la sua diplomazia e, soprattutto, le giustificazioni di facciata non convincono affatto. Anche perché gli spifferi che provengono dal Consiglio camerale parlano di una vera e propria strategia da parte di un folto gruppo che avrebbe idee diverse e non convergenti con quelle di Prete.
Come a dire la calma prima della tempesta perché, apparentemente, sulla Camera di Commercio non spirerebbe vento di crisi. Ma, secondo i bene informati, non sarebbe così e il fuoco delle polemiche coverebbe sotto la cenere. E non è escluso che, da qui a poco, possa anche scatenarsi un vero e proprio ciclone, pronto ad abbattersi sulla governance.
Il motivo del contendere sarebbe proprio il Bilancio o, meglio, la nuova idea di gestione dell’Ente. Che, stando alle dichiarazioni di Prete, è virtuoso, tant’è che il presidente precisa come la Camera di commercio salernitana sia «tra le migliori d’Italia e non abbia nessun problema di sopravvivenza», nonostante i tagli governativi abbiano notevolmente impoverito il budget annuale a disposizione. Al punto tale che «c’è una giacenza di cassa – rileva Prete – di 3 milioni e 300 mila euro».
La perdita iscritta a bilancio, infatti, come tiene a sottolineare Prete, «è dovuta principalmente a tre fattori: i problemi derivanti dalle sanzioni dei diritti camerali, la liquidazione di Intertrade, con l’accantonamento di 1 milione e 400 mila euro e la svalutazione delle quote dell’aeroporto».
Tutte eredità pesanti di un recente passato che, a questo punto, possono anche andare nel dimenticatoio. Messi, quindi, alle spalle gli anni bui, adesso si guarda con fiducia al futuro. «Le previsioni del bilancio 2017 – spiega Prete – sono ottime, tant’è che molto probabilmente ci sarà un avanzo. E abbiamo ricominciato a percorrere la strada di supporto alle imprese del territorio, nonostante, rispetto al 2014, le quote camerali siano più basse del 40 per cento».
Il nuovo corso riguarda, anche e soprattutto, la gestione economica dell’Ente, che non sarà più “spensierata”, per usare un eufemismo. Questo Prete lo fa comprendere a chiare lettere, anche se mai esplicitamente.
Gaetano de Stefano
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