i tempi della giustizia

Cambia il giudice, salta sentenza sull’estorsione a Pelplast

Doveva essere il giorno della sentenza, per il processo per tentata estorsione in cui quattro persone sono accusate di aver minacciato e aggredito l’imprenditore Rosario Pellegrino. Lo scorso giugno...

Doveva essere il giorno della sentenza, per il processo per tentata estorsione in cui quattro persone sono accusate di aver minacciato e aggredito l’imprenditore Rosario Pellegrino. Lo scorso giugno il pubblico ministero Marco Colamonici ha concluso la requisitoria con la richiesta di quattro condanne a un anno e nove mesi, e per ieri era stata fissata l’ultima udienza prima che i giudici si chiudessero in camera di consiglio. L’appuntamento invece è saltato. Colpa degli incroci tra calendari di udienza e nomine, perché dalla prossima settimana il presidente del collegio, Vincenzo Siani, lascerà Salerno per entrare nell’organico della Cassazione e ieri ha spiegato ai legali che per la stesura della sentenza non si era ancora pronti. Risultato: il processo sarà assegnato a un nuovo collegio e solo nei prossimi giorni sarà noto con quale data di udienza. A quel punto servirà che tutti le parti prestino il consenso ad acquisire nel fascicolo le deposizioni già rese, altrimenti la legge prevede che il processo ricominci dall’inizio, sebbene fosse oramai giunto alla fine.

La vicenda trae origine da un rapporto commerciale tra la Pelplast di Pellegrino, che produce tra l’altro sacchetti in plastica, e una rete di supermercati napoletani, che di quelle buste aveva acquistato alcune partite. Secondo la difesa il materiale non sarebbe stato consegnato e da lì nascerebbe la pretesa creditoria. Per l’accusa quel contratto sarebbe invece un pretesto per una richiesta estorsiva di quasi 80mila euro. Imputati sono l’imprenditore napoletano Antonio Cristiano, che gestisce i supermercati, e i presunti complici Antonio Musto, Gennaro Amura e Mariano Maglioccola, che avrebbero incaricato di usare con Pellegino le maniere forti. (c.d.m.)

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