Calvino e la citazione impropria

La figlia dello scrittore: «Vi suggerisco l’opinione di papà sull’abusivismo»

«Scrivo in riferimento a un convegno da voi organizzato in difesa della costruzione abusiva di un mastodontico edificio in riva al mare a Salerno». È il passaggio “costruzione abusiva” che desta qualche sospetto. Chi avrà imbeccato la figlia di Italo Calvino, Giovanna a scrivere su Facebook un post per “uso improprio” della citazione di Zora da parte del Comune? Chissà.

Sta di fatto che l’erede del grande scrittore de “Le città invisibili” si è risentita perché «sul manifesto del convegno citate impropriamente una frase di Italo Calvino (“Obbligata a restare immobile e uguale a se stessa per essere meglio ricordata, Zora languì, si disfece e scomparve. La Terra l’ha dimenticata”, ndr), per giustificare la vostra operazione. Vi suggerisco una citazione alternativa, che riflette quella che era la vera opinione di mio padre sull’argomento, e che sembra applicarsi quasi perfettamente al vostro caso: “...tutti questi nuovi fabbricati che tiravano su, casamenti cittadini di sei otto piani, a biancheggiare massicci come barriere di rincalzo al franante digradare della costa, affacciando più finestre e balconi che potevano verso mare. La febbre del cemento s’era impadronita della Riviera”». L’opinione di Italo Calvino, spiega la figlia «È tratta da una novella intitolata “La Speculazione Edilizia (1957), di cui vi consiglio la lettura».

Il post, apparso di buon ora sulla pagina Facebook dei “Figli delle chiancarelle” ha immediatamente fatto il giro della rete. È stato condiviso da circa 120 persone, ha ottenuto 132 “like” e nove commenti. Il sindaco non ha commentato e la frase è stata ribadita anche durante l’apertura del convegno “Italia Viva. Per una carta del rinnovo urbano”. ©RIPRODUZIONE RISERVATA