Calvanico, indagati sindaco e vice

Appalti e presunte mazzette. Nei guai anche un ex comunale: nascondeva a casa le buste delle gare

CALVANICO. Un losco intreccio tra politici, imprenditori e amministratori legati da interessi su appalti pubblici è al centro dell’inchiesta coordinata dalla procura di Nocera Inferiore, con la direzione investigativa del pubblico ministero Roberto Lenza. Il magistrato ha delegato i finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Salerno per l’esecuzione di alcune perquisizioni domiciliari e di uffici pubblici a caccia di elementi utili all’indagine sul comune di Calvanico. L’inchiesta riguarda irregolarità nell’aggiudicazione di appalti pubblici da parte dell’ente con uno scambio compiacente attestato da documenti chiave.

Sono indagati il sindaco Francesco Gismondi, il vicesindaco Antonio Conforti e l’ex dipendente comunale Michele Sabbarese, in passato in forza all’organico del comune stesso e attualmente presidente della cooperativa San Michele. Con loro è coinvolto e indagato anche Pasquale Vitale, ingegnere, in passato dipendente del comune di Calvanico. Le fiamme gialle di Salerno che svolgono l’indagine sul territorio hanno effettuato gli accertamenti su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore, Lenza, svolgendo le perquisizioni presso le abitazioni private degli indagati e presso gli uffici comunali.

La squadra investigativa delegata ha inoltre acquisito documentazione dettagliata riguardo numerosi appalti pubblici e privati presso il municipio e presso gli uffici della cooperativa San Michele, cardine dei rapporti tra amministratori e privati, ritenuta il centro dell’attività. I controlli preliminari hanno accertato che presso il Comune mancavano le buste contenenti le offerte effettuate in fase di gara pubblica. I finanzieri non hanno trovato alcuna traccia documentale delle altre offerte presentate per la partecipazione ai bandi. Questo vuol dire che o le buste sono sparite o non c’erano altre società partecipanti rispetto alla vincitrice. In mezzo restano altre possibilità, oscillanti tra i due estremi con sfumature variabili nell’ambito di una evidente irregolarità.

Gli appalti oggetto delle indagini di fatto sono truccati, alterati o con svolgimento irregolare. Le altre buste contenenti gare d’appalto, alcune chiuse, ancora sigillate e quindi mai visionate, altre sono state rinvenute presso l’abitazione dell’ingegnere Vitale, che le teneva in casa come si trattasse di corrispondenza privata.

L’attività investigativa è iniziata da una denuncia presentata alla procura di Nocera , sul tavolo del sostituto procuratore Lenza. Il passo successivo ha visto le fiamme gialle di Salerno a caccia dei necessari riscontri per comprovare il versamento di tangenti da parte di imprenditori aggiudicatari di appalti. Gli inquirenti ritengono si tratti di un sistema penetrato nei meccanismi dei lavori e dei bandi pubblici a tutti i livelli, con il caso specifico emerso dietro denuncia e il conseguente invito rivolto agli imprenditori vessati di azionare la macchina giudiziaria. L’esame della documentazione sequestrata nelle perquisizioni darà nuovi indirizzi all’attività inquirente.

Alfonso T. Guerritore

©RIPRODUZIONE RISERVATA