«Caldoro non faccia il professorino e dica quando si candida»

«Anche se le facessero domani, ormai non hanno più credibilità». L’infelice uscita del presidente della Regione Stefano Caldoro ha animato il dibattito nel centro sinistra. Cozzolino ha...

«Anche se le facessero domani, ormai non hanno più credibilità». L’infelice uscita del presidente della Regione Stefano Caldoro ha animato il dibattito nel centro sinistra. Cozzolino ha immediatamente replicato: «Da che pulpito viene la predica, da presidente uscente non ha ancora chiarito se intende ricandidarsi e osa parlare di credibilità del Pd. Ci vuole una bella faccia tosta, anche perché dopo il suo operato è proprio la sua credibilità a essere pari a zero». Per Gennaro Migliore invece, «Se Caldoro si occupasse della regione quanto si occupa del pd avremmo tutta un'altra istituzione. Noi discutiamo e decidiamo democraticamente. Siamo l’unico partito che lo fa. Caldoro farebbe meglio a occuparsi degli appalti in sanità o delle assunzioni del Mercadante. Noi vogliamo cambiare tutto, perciò Caldoro è molto preoccupato. Noi, tutti noi del Pd, miglioreremo la campania e la renderemo libera dai ricatti e dalle ipoteche». Nel fuoco di fila sulle dichiarazioni del governatore s’inserisce anche il deputato Massimo Paolucci: «Caldoro la smetta di fare il professorino in casa altrui, anche perché non ha assolutamente i titoli e la credibilità per farlo. Siamo a poche settimane dall'indicazione della data del voto e il governatore uscente della Campania ancora non è in grado di rispondere apertamente alla più basilare delle domande: si ricandida o non si ricandida?». «Evidentemente - continua -

Caldoro non può annunciare la sua ricandidatura perché gli scoppierebbe in mano il partito e la coalizione. Dica a viso aperto,

Caldoro, quali sono i motivi, chi e che cosa frena la sua ricandidatura. E soprattutto la smetta, per favore, di dispensare lezioni di serietà e di credibilità nei confronti del Pd che, certo vive un travaglio, ma, senza ipocrisie, sta portando avanti un confronto aperto e alla luce del sole su quale sia la soluzione migliore». (c.p.)