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Caldoro intasca il sostegno di Ap e apre a Vaccaro

SALERNO. «Il presidente della Regione è sempre in campo. Non credo alle candidature personali, nella mia vita politica non le ho mai chieste. Il mio è un servizio e in questa chiave alcune...

SALERNO. «Il presidente della Regione è sempre in campo. Non credo alle candidature personali, nella mia vita politica non le ho mai chieste. Il mio è un servizio e in questa chiave alcune problematiche di merito poste anche da esponenti del centrosinistra campano, come Guglielmo Vaccaro del Pd, vanno colte nel loro significato, ed è nei programmi nelle cose da fare che bisogna rispondere». Stefano Caldoro parla di alleanze e spiega che bisogna «avere la capacità di offrire una proposta politica capace di andare al di là degli schieramenti precostituiti, ecco perché a posizioni come quella di Vaccaro sono molto interessato. Così come sono molto interessato - dice - a rispondere a quanto richiesto dai moderati centristi di Area Popolare. D’altra parte il quadro nazionale è un quadro molto confuso in quanto non c’è un vero schieramento in campo. C’è un Governo tenuto in piedi anche da segmenti importanti del centrodestra come la stessa Area Popolare che, comunque, afferma di voler rifare in prospettiva il centrodestra, per cui sembra ovvio che oggi sta al Governo solo per una fase transitoria».

E oggi è il giorno dell’accordo. Area popolare e Caldoro uniranno le forze. Ncd e Udc, infatti, rompono gli indugi e celebrano il “matrimonio” elettorale col presidente regionale uscente, che potrebbe essere annunciato proprio in queste ore. Lo vogliono un po’ tutti in Campania, ad eccezione di chi, soprattutto nell’Udc, ha spinto per raggiungere un’intesa col centrosinistra e, in particolare, nella direzione che conduce a Vincenzo De Luca. Perciò si profila una separazione in casa, che potrebbe avere conseguenze dirette e percettibili soprattutto a Salerno. Dove il capogruppo alla Regione e segretario provinciale dell’Udc, Luigi Cobellis, potrebbe anche mettere in atto una clamorosa scissione. Di questo si vocifera da tempo ma, fin’ora, le chiacchiere non sono state supportate dai fatti. Adesso, messo con le spalle al muro, si attendono le sue contromosse che non saranno indolori. Perché una volta che sarà stata ufficializzata l’alleanza tra Area popolare e Caldoro, non ci saranno più scuse. E si dovrà giocare per forza a carte scoperte. Del resto Cobellis è stato chiaro: «Se si va col Pd - ha spiegato qualche giorno fa - allora m’impegnerò anche per formare la lista». In caso contrario è tutto da vedere. Col Pd salernitano, d’altronde, è in corso anche un ragionamento (oltre che un accordo in Provincia) che guarda più in là e, precisamente, alle amministrative a Salerno del prossimo anno. Dunque c’è un programma e un progetto che, però, adesso diviene un corpo estraneo alla strategia di Area popolare. Che, a meno di clamorose sorprese, starà nel centrodestra, continuando l’esperienza di quest’ultimi 5 anni di governo regionale.

L’ufficializzazione dell’accordo è attesa anche per dare finalmente il via alla composizione delle liste. Che fin’ora sono rimaste in standby, proprio per l’incertezza dell’alleanza. Un’indecisione che ha messo in pericolo alcune candidature. Come quella del consigliere Giovanni Baldi, pronto ad accettare il corteggiamento di Forza Italia. Il via libera, di fatto, spalanca le porte definitiva alla formazione del team che si presenterà ai nastri di partenza che, assicura il presidente provinciale dell’Udc, Vincenzo Inverso, può contare su «personalità autorevoli».

E si punta ad inserire candidati che rappresentino tutta la provincia. Sul fronte Ndc appare scontato il coinvolgimento dell’ex consigliere regionale Pasquale D’Acunzi, che già alle scorse europee concorse in quota Ncd e Udc, ottenendo un ottimo riscontro in termini di preferenze. E, ancora, sembrano non esserci ostacoli per la discesa in campo dell’ex assessore provinciale Lello Ciccone. Sul versante Udc, invece, in attesa delle decisioni di Cobellis, la certezza dovrebbe essere la presenza di Baldi che non ha fatto mai mistero della sua fedeltà a Caldoro.

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