Regione Campania

Caldoro: "Cantieri e Internet veloce: siamo i primi in Italia"

L'ex ministro: "Un miracolo frutto di un lavoro di squadra"

"Cantieri e internet veloce. Siamo i primi in Italia". Lo scrive il presidente della Regione Stefano Caldoro in un post su Facebook.
"In questi giorni ho letto, fra le altre cose, i dati del centro studi dell'associazione dei costruttori e la sintesi di Telecom Italia su internet in Campania (che inserisco alla fine del mio commento) numeri incoraggianti.
I numeri, i dati, sono la conferma delle buone iniziative immaginate ed avviate nella nostra regione.
Il Paese e'in crisi e molte famiglie e imprese soffrono, nessuno lo nega, ma in questo quadro la Campania regge meglio di altri. Cantieri, opere pubbliche e nuove tecnologie, noi i migliori in Italia. Significa lavoro e opportunità per giovani e le stesse imprese.
Abbiamo, fra mille difficoltà, imboccato la direzione giusta con una programmazione seria, con un buon utilizzo delle risorse europee".

Investimenti in calo nel settore delle costruzioni, ma aumento delle gare per le opere pubbliche e incremento degli occupati del settore: è la fotografia del settore edile scattato dall'ultimo studio di Icona, realizzato dal Cresme ricerche insieme con il Centro studi dell'Acen. Così, nel 2014, si assiste a una ripresa di opportunità di lavoro: nei primi 10 mesi dell'anno, infatti, le gare pubbliche bandite sono aumentate del l'88,5% in numero e del 170% in valore rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente. Segni positivi, dunque, dopo un periodo di 5 anni durante il quale il settore ha fatto registrare valori molto più contenuti rispetto al dato nazionale. In termini economici, tra il 2002 e il 2012 sono state promosse gare per un valore annuo pari a 2,3 miliardi di euro, nel 2013 solo 1,4 miliardi. Ed è da questi aumenti che dipende anche l'incremento in campo occupazionale. Nel comparto delle opere pubbliche, in controtendenza con il dato nazionale e il trend discendente degli ultimi anni, anche in Campania e a Napoli e provincia, torna a crescere il numero degli occupati: si registra un +11,4% nel primi 3 trimestri del 2014 contro un ulteriore calo del 4% a livello nazionale. Secondo le rilevazioni dell'Istat, infatti, dal 2008 al 2013 la Campania aveva perso 54.000 lavoratori nell'edilizia; di questi ben 31.000 nella sola provincia di Napoli. Altro segnale positivo è legato al calo degli infortuni occorsi ai lavoratori dell'edilizia. Dai 2.400 infortuni denunciati nel 2009 si è passati al 1.100 infortuni del 2013 con un calo pari al 55%. L'altro lato della medaglia è il calo degli investimenti. Dal dal 2007 al 2014 il settore in Campania registra un calo superiore al 45% nel mentre supera il 42% la riduzione nella provincia di Napoli. Le manutenzioni (ordinaria e straordinaria calano meno, anche se in misura considerevole. Nel territorio regionale la riduzione si attesta al 23%, a Napoli e provincia poco meno (-22%). Venendo ai segmenti di mercato a soffrire di più è l'edilizia non residenziale pubblica e privata che decresce in Campania più che in Italia. Il mercato regionale è sceso sotto il 90% dal 2011 e alla fine del 2014 sarà pari al 80% del livello del 1999. A Napoli, dove il settore mostra una dinamica più costante, alla fine del 2014 la curva si allinea a quella della media nazionale, intorno all'86-86% dei livelli del 1999. E al calo degli investimenti, si accompagna un corrispondente calo nella produzione fisica dei manufatti: tra il 2007 e il 2014 i volumi ultimati nella nostra regione sono passati da 15,4 milioni a meno di 7 milioni metro cubo. Un riduzione complessiva del 55% in soli 7 anni, che ha investito sia il settore residenziale (con una flessione del 49%) sia quello non residenziale (che registra un -60%). Cala anche l'uso del cemento. Tra il 2007 e il 2013, in Campania si è consumato il 55% di cemento in meno, un valore più che dimezzato, quindi, che non si discosta però dal calo registrato, in questo caso, nel resto del Paese (-53%).

 Con 6.048 chilometri di rete in fibra ottica la Campania è capofila in Italia per la diffusione di internet super veloce, ossia della banda ultralarga, da 30 a 100 mega. Il completamento di tutta l'infrastruttura è previsto per il 2015 quando sarà connesso il 67% della popolazione campana. Il progetto è stato illustrato nell'ambito dello Smau Campania che svolge oggi e domani a Napoli. "In Campania si sta realizzando il più grande progetto per la banda ultraveloce d'Italia, non esistono altri esperimenti così estesi a livello regionale e farà scuola per gli altri territori" ha osservato Giuseppe Tilia, responsabile progetto Agenda Digitale Telecom Italia. Avere internet super veloce, ha aggiunto, "è una grande opportunità per imprese, cittadini, pubblica amministrazione, per i distretti ad alta tecnologia della regione". Sono coinvolti 119 comuni, circa 2,7 milioni di abitanti, 1.423 sedi di pubbliche amministrazioni e oltre un milione di abitazioni. La Campania è stata la prima regione ad avviare il bando del piano strategico nazionale per la banda ultralarga, con un investimento di 176 milioni di euro di cui 118 milioni pubblici e 58 milioni privati a carico di Telecom Italia che sta realizzando l'infrastruttura. I fondi sono finanziamenti europei gestiti da ministero dello Sviluppo Economico e Regione Campania. Dopo la Campania saranno avviati progetti anche in altre Regioni: "nei primi mesi del 2015 – ha detto Tilia - si parte in Puglia e poi in Calabria". Anche in queste regioni la banda ultralarga sarà portata da Telecom Italia. Le altre regioni che stanno lavorando per avere internet superveloce sono Liguria ed Emilia Romagna, dove l'infrastruttura sarà realizzata da operatori locali e in Toscana dove è partito il bando.

La Cafagna a Napoli. «Caldoro è riuscito a fare un miracolo frutto di abilità e capacità del lavoro di squadra». Lo ha detto Mara Carfagna, coordinatrice provinciale a Salerno e portavoce di Forza Italia alla Camera, in occasione dell'inaugurazione della nuova sede regionale del partito. «Ci danno per sconfitti da 20 anni, hanno detto che siamo condannati al declino - ha affermato - ma noi resistiamo e mettiamo radici sempre più solide». «La preoccupazione che attraversa il Paese è la stessa nostra - ha concluso - a cominciare dalla violenza dell'antipolitica».