Napoli

Caldoro: bastano sei-otto macro aree

Per il presidente della Campania l'attuale regionalismio è al capolinea

 Le macroregioni «dovranno essere organi di programmazione e pianificazione, non più di gestione». «Sei, al massimo otto grandi aree. Bisogna creare enti che siano regolatori dei diritti territoriali a partire dai servizi e dalle tariffe».

Lo afferma il presidente della Campania Stefano Caldoro, intervistato da Repubblica. «Questo regionalismo è al capolinea. La riforma si fa adesso o mai più. Credo che bisogna lavorare sulle macroaree di funzioni perchè gli attuali perimetri amministrativi non risolvono i problemi. Oggi c'è troppa confusione di ruoli».

E sottolinea: «La nuova pianificazione dovrà cominciare dalla sanità». «Alle Regioni rimarrà il potere di programmare, così come per il ciclo integrato delle acque e per il trasporto pubblico. In alcuni casi la gestione riguarderà lo Stato, in altri le città metropolitane e i Comuni. Credo - aggiunge il governatore - che l'errore della riforma costituzionale sia stato concentrare l'attenzione sulle Province, ma siamo in tempo per correggere».