IL FATTO

Calcio violento, botte e offese sul campo di Vassallo

La denuncia dell’Alfanese: «Migranti picchiati contro l’Acciaroli»

POLLICA - Uno scontro di gioco. Poi le offese, le botte, le tensioni fuori dal campo. E le lacrime di chi, ancora una volta, si vede toccato nel profondo, proprio mentre sta provando a divertirsi correndo dietro a un pallone. Il mondo del calcio in provincia di Salerno si macchia di un altro episodio censurabile: due calciatori di colore dell’Alfanese, squadra militante nel girone F di Prima categoria, sono finiti nel mirino di atleti, dirigenti e tifosi dell’Acciaroli che non hanno risparmiato offese razziste ma pure calci e pugni nei confronti dei due atleti, un camerunense ospite di un centro d’accoglienza di Palinuro e un senegalese di stanza a Rofrano, borgo dove vive e lavora come fornaio.

Il tutto è finito in un fascicolo sul tavolo della giustizia sportiva: il Comitato Regionale della Figc, guidato dal presidente Carmine Zigarelli, ha sospeso ogni giudizio sull’esito finale del match (terminato col risultato di 8-1 per l’Acciaroli), trasmettendo gli atti alla Procura Federale. Ma, intanto, sono arrivate già le prime maxi sanzioni. La questione, però, potrebbe essere approfondita anche sotto altri punti di vista: l’Alfanese, infatti, oltre a produrre un ricorso alla Figc Campania, attende i riscontri dei carabinieri della Compagnia di Vallo della Lucania, guidati dal comandante Annarita D’Ambrosio, giunti sul posto dopo il parapiglia scatenatosi sabato scorso a Pollica, proprio nello stadio voluto e dedicato al “sindaco pescatore” Angelo Vassallo.

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