Calca e paura, rinviato il trofeo

“Città fedelissima” salta per motivi di sicurezza, è polemica. Gli organizzatori: segnale di successo

Una giornata, quella di ieri, caratterizzata da polemiche e “veleni”. Il rinvio del trofeo “Città Fedelissima” per la presenza eccessiva di spettatori, che doveva svolgersi giovedì sera a piazza Amabile, ha scatenato infatti le reazioni degli esponenti politici e dei cittadini, che hanno messo accusa l’amministrazione comunale per aver organizzato l’evento in maniera “superficiale”.

La manifestazione - legata alla Disfida dei trombonieri e quest’anno suddivisa in due momenti - non si è tenuta per “motivi di sicurezza”. La decisione della sospensione è stata adottata intorno alle 22.30 di giovedì perché le due tribune montate nell’anfiteatro allestito a piazza Amabile sono state letteralmente prese d’assalto dai tifosi dei casali in gara, dai residenti e da numerosi visitatori, giunti dai centri vicini e da molte località della provincia.

Tutte le vie di fuga, in pratica, sono state occupate, così come è stata invasa l’area riservata alla giuria, mentre tanti sono stati gli spettatori che non sono neppure riusciti ad entrare nell’area. La mancanza delle condizioni di sicurezza ha quindi indotto i responsabili della manifestazione, su indicazione dei rappresentanti delle forze dell’ordine, a bloccare l’inizio della gara, che è stata rinviata a data da destinarsi. Probabilmente, il trofeo si svolgerà domani stesso, ma allo stadio comunale “Simonetta Lamberti”, dove peraltro si è sempre tenuta l’iniziativa che, quest’anno, si è deciso di suddividere in due parti.

Pur confermando i problemi insorti, l’organizzazione ha comunque minimizzato sulla valenza del rinvio e si è giustificata sostenendo di non aspettarsi un’affluenza così massiccia. “La presenza di tanti spettatori a piazza Amabile però – si legge in una nota degli organizzatori – va letta anche come un successo perché testimonia il notevole flusso di visitatori generato dalla seconda edizione della Settimana Rinascimentale”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco Marco Galdi, il quale ha ammesso: «Non sempre quando si cambia si ottengono risultati positivi. La scelta di piazza Amabile non si è rilevata buona, ma l’importante è che nessuno si sia fatto male». Il primo cittadino, però, ha anche aggiunto: «D’altro canto, la massiccia affluenza di persone ci fa capire che stiamo riuscendo a far conoscere Cava de’ Tirreni come città del folclore».

Testimone oculare della ressa, ma anche della paura per la folla oceanica, è stato il consigliere di Sinistra ecologia libertà, Sabato Sorrentino: «Ad un certo punto si è creato un tappo all’ingresso di piazza Amabile e le persone non potevano né entrare né uscire – ha spiegato l’esponente di Sel – Le vie di fuga erano occluse e c’erano persone arrampicate sulle gradinate. Ognuno si sentiva intrappolato ed iniziava a temere per la propria incolumità». Poi, la chiosa finale. “Le forze dell’ordine erano quasi assenti, ad eccezione dei vigili che, da soli, non riuscivano a garantire la sicurezza della folla – ha aggiunto – Quando è stato annunciato il rinvio della manifestazione abbiamo tirato un po’ tutti un sospiro di sollievo».

Alfonsina Caputano

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