Calano produzione e occupazionePer l'industria è allarme a Salerno

Il presidente Gallozzi parla di crisi pesante per manifatturiero e altri settori trainanti dell'economia locale, ma allo stesso tempo denuncia "non c'è un progetto industriale della provincia di Salerno"

«La crisi del manifatturiero, le difficoltà congiunturali dell’agroalimentare e di altri settori strategici come il gomma-plastico-chimico, sono l’indizio della più assoluta latitanza di un progetto industriale per la provincia di Salerno. Manca la visione del futuro economico e produttivo del nostro territorio». E’ questa l’analisi dal presidente di Confindustria Salerno, Agostino Gallozzi, sui dati della congiuntura economica salernitana.
La "indagine previsionale del sistema economico e produttivo salernitano", realizzata da Confindustria in collaborazione con il Dipartimento di scienze economiche e statistiche dell’Università di Salerno, è stata presentata ieri mattina nella sede degli industriali salernitani. L’immagine che restituisce è quella di un’economia in grave difficoltà, soffocata da una fase di stallo prolungato che alimenta una forte preoccupazione per il secondo semestre del 2008. Secondo lo studio, l’economia salernitana è «nel momento di massima criticità da due anni a questa parte». La constatazione che i settori in maggiore difficoltà sono quelli delll’alimentare, della gomma-plastica, della chimica e del metalmeccanico, nonché la presa di coscienza che il maggior risultato possibile in questo momento è il mantenimento delle posizioni, sono lo specchio della grave crisi in cui versa il sistema produttivo salernitano. Uno scenario che viene associato all’immagine della tartaruga marina, capace di entrare in apnee molto lunghe, ma che forse sarebbe meglio paragonare ad un bradipo: uno scenario infinitamente lento nell’evolvere al meglio, con un sistema imprenditoriale impelagato nelle sabbie mobili della burocrazia e inoltre lento nell’innovarsi al suo interno per fronteggiare le nuove sfide del mercato globale.
Dal primo semestre 2007 al secondo 2008 sono scesi i numeri di componenti fondamentali come la produzione, il fatturato, gli ordinativi, l’occupazione, le esportazioni. Tuttavia il presidente Gallozzi ha invitato «ad evitare questa sorta di malinconia sociale per cui si arretra sempre e non si potrà mai andare avanti. Nel nostro territorio si parla poco di industria in senso generale - ha affermato - La vicenda Ideal Clima è una sciagura sociale, ma è anche la manifestazione di nodi che vengono al pettine. Io vorrei che le istituzioni discutessero tutti i giorni di una politica di sviluppo industriale. Non accettando, per forma mentis, che la situazione così è e così deve restare, credo che bisogna ripartire da zero attuando una forte azione di marketing territoriale».L’idea è di creare una Agenzia locale per lo sviluppo, che «identifichi i fattori positivi del nostro territorio e li presenti in quelle aree dove sono possibili investitori esterni ».
Massimiliano Santoro