la polemica

Cagliata congelata nella mozzarella Accuse al Consorzio

CAPACCIO. «Bisogna trovare soluzioni alternative, migliorando le tecniche di allevamento per favorire la destagionalizzazione della produzione di latte, ma mai mettendo a rischio la qualità della...

CAPACCIO. «Bisogna trovare soluzioni alternative, migliorando le tecniche di allevamento per favorire la destagionalizzazione della produzione di latte, ma mai mettendo a rischio la qualità della mozzarella con il congelamento della cagliata per produrre mozzarella dop». Il presidente della Confederazione italiana agricoltori di Salerno, Antonio Orlotti, esprime forti preoccupazioni per alcune modifiche del disciplinare della mozzarella di bufala campana dop, approvate dal Consorzio di tutela, presieduto da Domenico Raimondo, e ora al vaglio della Regione e del ministero dell’agricoltura.

La proposta ha sollevato la protesta degli allevatori della Piana del Sele che, l’altra sera, si sono riuniti a Paestum presso la sala conferenze della Bcc di Capaccio. «Alcune modifiche sono apprezzabili – evidenzia Orlotti - ma per altre manifestiamo la nostra contrarietà , in particolare desta preoccupazioni, sia per la qualità del prodotto sia per le possibili turbative sul prezzo del latte, la possibilità di dilazionare i tempi di filatura della mozzarella che deve essere prodotta entro sessanta ore dalla mungitura. Ora, invece, si propone che, entro questo termine sia realizzata solo la cagliata che potrà essere lavorata successivamente senza limiti di tempo. Così il Consorzio tutela i caseari, non certo gli allevatori. In realtà il latte dovrebbe essere prodotto quando il mercato lo richiede».

Critico anche Gioacchino Maione, presidente della sezione lattiero casearia di Confagricoltura Salerno: «Impensabile che il Consorzio, per favorire qualche grosso industriale, agisca a discapito della filiera. Non si può immaginare di congelare un prodotto che ha fatto della sua unicità il proprio pregio».

Angela Sabetta

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