l'omicidio

Caccia all'assasino del pensionato ucciso a picconate

Il 65enne di Roccagloriosa è stato trovato nel suo terreno col cranio sfondato. Gli inquirenti: «Chi lo ha ammazzato ha usato una violenza inaudita»

ROCCAGLORIOSA. È stato picchiato a morte nel giardino di casa, colpito con violenza allo stomaco e alla testa. Con un corpo contundente, forse con un piccone. E a nulla, purtroppo, sono valsi i tentativi dei sanitari di strapparlo alla morte nell’ospedale dell’Immacolata di Sapri. È morto così Vincenzo Caruso, 65 anni, pensionato rientrato da poco anni a Roccagloriosa dopo una vita trascorsa da emigrante in Svizzera. Una persona apprezzata in paese per il suo carattere aperto e gioviale, trascorreva le sue giornate in campagna o frequentando i bar del centro. I carabinieri stanno cercando tra le sue amicizie, tra i conoscenti, hanno ascoltato i vicini di casa e i parenti.

Il suo corpo insanguinato era riverso a terra, su un cumulo di sabbia, a pochi passi dal cancello di ingresso. Sembrava finito, ma il suo cuore batteva ancora. È stato un agricoltore del posto a notarlo e a chiamare immediatamente i soccorsi. Sul posto è arrivata un’ambulanza del 118 e i carabinieri della locale stazione diretti dal maresciallo Domenico Nucera. Le condizioni dell’uomo sono apparse subito molto gravi. È stato trasportato all’ospedale saprese ma il suo cuore non ce l’ha fatta ed è deceduto dopo circa due ore dal ricovero. I carabinieri della compagnia di Sapri, comandati dal capitano Michele Zitiello, hanno sottoposto a sequestro l’abitazione del pensionato. Gli esperti della Sezione investigazioni scientifiche di Salerno hanno controllato ogni angolo della proprietà ed hanno repertato molto materiale, tra cui un mazzo di chiavi e degli occhiali ritrovati in giardino, sul luogo esatto in cui è avvenuta la colluttazione. Tutto sarà sottoposto ad analisi scientifiche di laboratorio. Le indagini sono coordinate dal capitano Zitiello in stretto contatto con il procuratore Giancarlo Grippo ed il sostituto procuratore Ivana Niglio, che al momento preferiscono mantenere il massimo riserbo sulla vicenda.

Ma perché un omicidio così efferato? Al momento gli inquirenti sospettano una lite finita male ed escludono un tentativo di rapina. Già interrogate numerose persone per ricostruire le ultime ore di vita del pensionato. Gli stessi inquirenti stanno passando al setaccio il passato di Caruso e stanno esaminando i tabulati telefonici.

Nulla è lasciato al caso. Ma per il momento non sarebbe emerso niente di importante: mai nessun problema con la giustizia, nessuna ombra, solo qualche bicchiere di vino di troppo in alcune occasioni. «Chi lo ha ammazzato ha usato una violenza inaudita», hanno spiegato gli inquirenti. L’assassino ha preso un oggetto molto pesante e gli ha fracassato la testa. Tutto farebbe pensare ad una feroce punizione. Ma non ci sono testimoni. «Un caso difficile», fanno sapere dalla procura, mentre il capitano Zitiello è certo che ci saranno novità a breve: «Prenderemo il responsabile, ve lo assicuro», taglia corto l’ufficiale mentre esce dalla caserma di Torre Orsaia.

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