Cabina dell’Enel distrutta dal fuoco Emergenza ambiente

Bloccato subito il depuratore. Centinaia le famiglie al buio Il timore di possibili sversamenti tossici nel Testene

AGROPOLI. Incendio nella notte. Le fiamme si sono sviluppate intorno alle 23 nei pressi del depuratore comunale di via Taverne. Ad andare in fumo la cabina Enel collocata sulla sponda destra del fiume Testene che alimentava il depuratore, gestito dall’Asis. La cabina elettrica è andata e ciò ha provocato un black out che ha interessato la vasta zona residenziale circostante, costringendo al buio per alcune ore i residenti.

Preoccupati cittadini e addetti ai lavori, in quanto l’incendio, avendo investito e bruciato completamente trasformatori e quadri della cabina elettrica di 20mila volt, avrebbe potuto causare pericolo per l’ambiente. Infatti le cabine, contengono al proprio interno sostanze tossiche ed inquinanti che nell’atto dello spegnimento avrebbero potuto raggiungere le acque del fiume, distante solo pochi metri e di qui giungere fino al mare. Sul posto sono giunti immediatamente i vigili del fuoco del distaccamento di Eboli, che si sono accorti della possibilità del pericolo biologico quando dall’armatura in cemento della cabina è iniziato a fuoriuscire un denso fumo bianco ed irrespirabile, visibile anche a chilometri di distanza. La situazione ha spinto il caposquadra Matteo Memoli ad allertare, attraverso la centrale operativa, il prefetto di Salerno, il sindaco di Agropoli, i carabinieri, la polizia municipale, i tecnici dell’Enel ed alcune ambulanze.

Questo al fine di bloccare il traffico veicolare nell’area ipotizzando, qualora fosse stata necessaria, anche un’eventuale evacuazione. Sul luogo dell’incendio, si sono portate in breve tempo quattro pattuglie di vigili e due ambulanze dell’Humanitas. Hanno seguito da vicino le operazioni di spegnimento anche il sindaco, Franco Alfieri, l’assessore alla cultura e istruzione, Franco Crispino oltre al comandante della polizia municipale, Maurizio Crispino.

I caschi rossi, sono riusciti ad avere la meglio sulle fiamme. La cabina è stata quindi messa in sicurezza con l’ausilio dei tecnici Enel. L’alimentazione del depuratore è stata riattivata dopo alcune ore ad opera di gruppi elettrogeni, mentre le abitazioni circostanti sono state alimentate facendo ricorso ad energia elettrica proveniente da un’altra cabina nelle vicinanze. Fortunatamente la professionalità e bravura dei caschi rossi ha evitato il peggio, impedendo ai liquidi tossici di giungere a compromettere la salubrità delle acque del fiume.

Dall’Asis confermano che «non si è verificato alcuno sversamento in mare». Si è avuto invece «un blocco all’impianto di depurazione per circa tre ore. Notevole invece il danno economico quantificato in circa 150mila euro».

Andrea Passaro

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