VERSO IL VOTO

"C’è un clima pesante, di intimidazione"

De Luca a Napoli denuncia "un clima pesante e di intimidazione in molti comuni dell'hinterland napoletano". Intanto infiamma la polemica sul confronto tra De Luca e Caldoro, anche gli altri due candidati, Ferrero e Fico chiedono di partecipare

• Napoli. Vincenzo De Luca osserva un fac simile della scheda elettorale per Napoli, fatto stampare dalla candidata del Pd Loredana Raia. Poi si rivolge all’uditorio, composto da dirigenti e iscritti alla Uil convenuti al alla Stazione marittima, e dice: «Avete visto il primo simbolo accanto al nome di Caldoro? E’ una fiamma. Ci siamo capiti? Sono fascisti e in giro sto verificando che c’è un clima difficile, di prevaricazione, di violenza criminale e intrecci con la politica, in cui è difficile esprimere le proprie idee».

• Più tardi, ai giornalisti che gli chiedono di precisare meglio se si riferiva al clima che si respira in Campania o, più in generale, in Italia, il candidato presidente del centrosinistra chiarisce: «Mi riferisco ad una tensione che mi sembra stia andando anche oltre la soglia di una dialettica anche aspra. Mi pare - spiega De Luca - che quando si aggrediscono dei giornalisti in una conferenza stampa, che quando ci sono azioni per chiudere trasmissioni televisive e quando in comuni dell’hinterland napoletano si respira in maniera percepibile un clima di pesantezza e di intimidazione e le persone hanno paura ad esporsi, vuol dire che il clima è pesante».

• E che sia pesante, secondo Vincenzo De Luca, «viene poi certificato dal fatto che di fronte ad una necessitá di tenere alta la barriera, in relazione alla delinquenza organizzata, ci troviamo la composizione delle liste nel modo che sapete. Allora, se uniamo le cose, la situazione diventa preoccupante».

• Il riferimento, ovviamente è alla candidatura di Roberto Conte a Napoli in una lista a sostegno di Caldoro. «Come ho giá detto - chiarisce il candidato presidente - io non ho piacere di questa vicenda di Roberto Conte. Però non posso far finta che non ci sia, perché è una cosa di una gravitá inaudita. Non ho parole, questo è veramente un punto di svolta. Ma stiamo scherzando? Parliamo di associazione camorristica, cosa deve succedere più? Bisogna essere uno stragista per essere escluso da una lista?».

• Il caso di Conte a Napoli, condannato in primo grado per associazione camorristica, è cosa molto diversa da quella di Alberico Gambino, sindaco sospeso di Pagani, candidato del Pdl in provincia di Salerno e condannato in secondo grado per peculato. Su questo De Luca non ha alcun dubbio. «Assolutamente sì. Figuriamoci! Quello di Gambino è un fatto di scorrettezza, di peculato. Valuteranno i cittadini. Quello di Conte, invece, è un punto sul quale dovremmo essere tutti uniti. E badate, lo ribadisco, io non considero la battaglia contro la delinquenza monopolio del centrosinistra. Sarebbe una stupidata, ci sono persone perbene dappertutto. Ho, però, il dovere di sollecitare le persone perbene a fare una valutazione consapevole, perché, sinceramente, a me pare che si sia abbassata la soglia di guardia rispetto a questo problema». Il bersaglio, ovviamente, è Caldoro. «Ho sentito che ha dichiarato che non sapeva nulla della candidatura di Conte. Non so se finge di essere fesso o è un irresponsabile. Ma come, hanno messo in lista un condannato per camorra e lui non sa niente? Ma cosa faceva, partecipava ad una sfilata di moda?».

• In mattinata De Luca a Casoria aveva illustrato anche un pacchetto di misure sulla sicurezza nelle cittá. In particolare propone di estendere ai vigili la qualifica di agente di pubblica sicurezza. E poi la creazione di un dipartimento per la pubblica sicurezza regionale. A questo il candidato presidente aggiunge progetti per i comuni da finanziare coi Pon, in particolare videosorveglianza e potenziamento del servizio notturno delle polizie municipali.