C’è la cassa integrazione per oltre cento forestali

Calvanico, le rassicurazioni sullo stanziamento sono arrivate dalla Regione I lavoratori della Comunità montana non percepiscono da mesi lo stipendio

CALVANICO. È ufficiale. Da ieri, gli oltre cento forestali della Comunità Montana “Irno Solofrana” sono in cassa integrazione. La misura di sostegno all’ente montano è scattata in considerazione della difficile situazione economico-finanziata della “Irno Solofrana”, che ha causato un’inadempienza retributiva con ben 18 mensilità arretrate. Una condizione tale da indurre i lavoratori dell’ente montano a presidiare per cinque giorni di fila Palazzo Santa Lucia a Napoli, sede istituzionale della Regione. La protesta si è tenuta intorno alla metà dello scorso mese di settembre. Dopo aver trascorso giorni e notti nel capoluogo campano i lavoratori sono stati ricevuti circa due settimane fa dai funzionari regionali.

La decisione assunta a margine dell’atteso incontro è stata quella di un impegno di trasferimento di parte delle risorse economiche che la Regione deve inviare all’ente montano. Nello specifico i funzionari regionali avrebbero garantito, entro circa 20 giorni l’erogazione del 30% della somma di 1 milione e 600mila euro relativa ai progetti dell’anno 2014. Tradotto in cifre dovrebbe trattarsi di un fondo di circa 450mila euro che andrebbe ad aggiungersi ai saldi dell’anno 2013 pari a circa 300mila euro e il residuo dell’anno 2011 non specificamente quantificato. In totale la somma da trasferire nell’arco di questo mese dovrebbe essere di circa 850mila euro corrispondenti all’erogazione di quattro mensilità. Il termine di questa attesa dovrebbe scadere tra qualche giorno. A tal proposito i forestali, che sono stati costretti allo stop forzato per mezzo dell’attivazione della cassa integrazione, hanno fatto sapere che se dovessero riscontrare segnali negativi da parte della Regione in merito all’erogazione delle retribuzioni promesse, sono pronti a scendere di nuovo in piazza per manifestare in maniera ancora più decisa il loro malcontento. Da sottolineare che le somme di denaro promesse andrebbero a coprire solo parte della situazione debitoria che l’ente montano si è accollata per anticipare risorse utili al pagamento di alcune mensilità nel corso dei mesi estivi. Ma la quota che maggiormente interessa alle parti in causa riguarda l’impegno di sblocco dei fondi relativi all’anno 2012.

Su questo versante i funzionari regionali hanno comunicato ai dirigenti dell’ente montano di trasmettere una risposta entro breve tempo. Se si riuscisse a trovare la copertura finanziaria per l’anno 2012 verrebbe risolta la maggior parte dell’inadempienza retributiva accumulatasi nei confronti degli idraulici forestali.

Mario Rinaldi

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