L'EMERGENZA EPIDEMIA

Business tamponi, è bufera. E i farmacisti si difendono

Corsa al test e prezzi alle stelle, Salzano attacca: «Una manna per i laboratori». Replica di Pandolfi: «Nessun arricchimento, paghiamo pure il suolo pubblico»

SALERNO - Il boom di contagi spinge alla corsa ai tamponi e ai test di ogni genere e aumenta in diversi casi il loro prezzo. A denunciarlo e a chiedere un intervento del sindaco è Aniello Salzano, coordinatore di “Popolari e Moderati” a Salerno. «Il panico ed il terrore di una possibile infezione da Covid costringe i cittadini ai tamponi rapidi, molecolari, salivari, antigenici, test sierologici - scrive l’ex primo cittadino salernitano - Il boom dei tamponi si rivela una manna caduta dal cielo per laboratori e farmacie che hanno trovato il nuovo filone d'oro, o la gallina dalle uova d'oro, per improvvisamente arricchirsi sullo stato di salute dei pazienti, di chi è nelle condizioni di poter spendere e del povero cristo che non sa come arrivare alla fine del mese ».

Salzano sottolinea che «a doversi sottoporre agli esami di rito ormai sono famiglie intere. Che in molti casi non possono sobbarcarsi spese davvero ingenti. Latitano, però, ricevute fiscali attestanti il prezzo pagato, che varia da farmacia a farmacia, da laboratorio a laboratorio. Sento il dovere morale di rivolgermi al sindaco, massima autorità sanitaria della città, nonché di legalità e trasparenza, perché dia mandato ai vigili urbani di controllare onde evitare una rincorsa all'aumento incontrollato dei prezzi, perché vengano calmierate le tariffe, perché tutto avvenga nel pieno rispetto delle leggi, rivolgendosi, se lo ritiene opportuno, finanche alla Guardia di Finanza». Una richiesta, in pratica, contro chi approfitta dell’emergenza per arricchirsi.

«Il prezzo dei tamponi praticati nelle farmacie è fissato dalla normativa vigente a 15 euro e molte praticano sconti e scendono anche di molto sotto questa soglia - risponde Dario Pandolfi, presidente di Federfarma Salerno - . Aderiamo ad una richiesta del Governo di partecipazione allo screening nazionale e per farlo, molte farmacie aderenti all’iniziativa hanno dovuto affittare altri locali dove eseguire i test, assumere personale e pagare l’occupazione del suolo pubblico per le eventuali strutture messe in strada. Nessun arricchimento, quindi, ma un grande sforzo che i farmacisti stanno facendo per dare il loro contributo in questo momento di pandemia». I costi maggiori sono per i tamponi molecolari. Si arriva, in alcune realtà a pagarli anche 70 euro ai laboratori privati che ne eseguono il prelievo e l’analisi, mentre il prezzo medio va dai 48 ai 60 euro. Lo scorso anno, la Regione Campania aveva stabilito un costo attorno ai 36 euro per chi processava i molecolari con metodica Pcr inviati dalle strutture pubbliche.

«Siamo in un mercato libero, ma un intervento per mano pubblica sarebbe auspicabile», afferma Pierpaolo Polizzi, presidente di Astap Campania, l’associazione che rappresenta anche i laboratori di analisi. «Solo in questo modo, visto il ricorso seriale da parte di intere famiglie ai tamponi molecolari con metodica avanzata, anche per confermare il risultato degli antigenici o dei rapidi, si potrebbero calmierare i prezzi, indicando un soglia massima da parte dei laboratori accreditati ». Al momento per i tamponi antigenici o rapidi non ci sono problemi di approvvigionamento, ma si potrebbero profilare per i molecolari. A questo si aggiunge il grande sforzo anche di personale necessario che, in caso di aumento della richiesta di tamponi, potrebbe essere insufficiente a processare celermente i test, come accaduto nella prima fase della pandemia. È vero che oggi le strutture i campo sono maggiori, ma i circa 111.400 test del 28 dicembre sono uno sforzo enorme per la macchina sanitaria pubblica e privata accreditata e potrebbe non essere sufficiente se, come si prevede, il contagio aumenterà e ci sarà da esaminare anche i secondi e terzi tamponi dei positivi.

(s.d.n.)