Verso il voto

Business delle elezioni, a Salerno conto da 200mila euro

Pubblicati i bilanci preventivi delle liste in corsa per le amministrative. La maggior parte dei costi è rappresentata dalla stampa dei manifesti

SALERNO. Quanto sarà costata effettivamente la campagna elettorale dei dieci candidati sindaco e delle liste a loro collegate in questa tornata per le amministrative al Comune di Salerno lo sapremo soltanto dopo il 5 giugno. Ora, a meno di venti giorni dal voto, sappiamo però quanto hanno preventivato di spendere. I dati sono stati pubblicati qualche giorno fa sul sito istituzionale, così come prevede la legge che obbliga alla consegna del bilancio preventivo insieme al resto della documentazione necessaria per presentare la lista. Al primo posto di questa speciale classifica troviamo il sindaco uscente e ricandidato, Vincenzo Napoli il quale, se si sommano i budget previsti dalle sei liste che lo sostengono, spenderà la bella cifra di 89.300 euro. Al secondo posto, staccato di gran lunga, c’è il candidato sostenuto anche da Forza Italia, Roberto Celano che, tenendo conto delle quattro liste che lo sostengono, prevede di spendere 34.200 euro. Il più povero è, invece, Giuseppe Amodio, candidato sindaco della lista “Salerno ai Salernitani” che ha previsto di spendere una cifra di poco sotto i duemila euro. Ma sommando tutte le cifredei preventivi, si arriva alla ragguardevole somma di 200mila euro circa.

Vincenzo Napoli. Il totale che le sei liste legate al sindaco facente funzioni hanno messo in bilancio sfiora i 90mila euro ma le liste economicamente più forti sono però quelle storiche, strettamente legate al candidato sindaco e al governatore Vincenzo De Luca. La lista dei Progressisti, che ha al suo interno mezza Giunta uscente (De Maio, Savastano, Avossa, Guerra) ipotizza un investimento economico di 30mila euro netti, dei quali 18mila soltanto in propaganda tra manifesti, tv, radio, incontri e convention. Cinquemila euro in meno spenderà invece Salerno per i Giovani (che candida consiglieri uscenti del calibro di Nico Mazzeo, Angelo Caramanno, Gianluca Memoli) dei quali 15mila solo per materiale pubblicitario della lista e dei candidati. Chiude Campania Libera (dove hanno trovato posto, ad esempio, i consiglieri comunali uscenti Luciano Provenza e Paki Memoli) che ha dichiarato di spendere circa 22mila euro. Staccate di molto, invece, le altre tre liste a sostegno di Napoli. Davvero Verdi, la lista messa su dal deputato Pd Michele Ragosta che vede candidato anche l’assessore comunale all’ Ambiente Gerardo Calabrese, ha previsto una spesa di 7.200 euro, l’ottanta per cento della quale se ne andrà tra manifesti, santini, spot tv e radiofonici. Appena 4.800 euro è l’ipotesi di spesa fatta dalla lista del Partito socialista Italiano, metà dei quali verranno utilizzati per la propaganda. Appena 300 euro, invece, è il budget dichiarato dalla lista dei Moderati per Salerno, frutto dall’unione tra Udc, Ala e Scelta Civica.

Roberto Celano. Tra le quattro liste che sosterranno la corsa a Palazzo di Città del consigliere comunale di opposizione, quella che ha messo più soldi in cassa è Forza Italia che ha previsto una spesa di 9200 euro tra fitto di locali, materiale per la stampa, pubblicità su radio, tv e giornali. Ottocento euro in più della lista del candidato sindaco (Celano Sindaco) che ha presentato un preventivo di 8.400 euro, equamente divisi tra spese per la stampa e per fitti, luce e telefono. Stesso budget (8.300 euro) per le liste Attiva Salerno e Rivoluzione Cristiana.

Antonio Cammarota. Al terzo posto si piazza l’avvocato salernitano, consigliere comunale uscente, che sposta il 90 per cento del budget sulla lista personale (19.300 euro) e appena duemila su quella storica.

Antonio Iannone. L’ex presidente della Provincia, che si presenta con una sola lista, ha dichiarato spese per 19mila euro, che comprendono 9mila euro per materiale tipografico e 3mila per il fitto della sede del comitato elettorale e per altre iniziative pubbliche.

Raffaele Adinolfi. L’ex coordinatore cittadino di Forza Italia che ha sposato la causa del giornalista e blogger Mario Adinolfi, ha presentato due preventivi identici da 9mila euro per le due liste che lo sosterranno, investendo tra stampa e propaganda.

Gianluigi Cassandra. L’ex presidente del Consorzio Asi ha messo in bilancio poco più di 13mila euro, puntando anch’egli sulla lista personale (10mila euro) ed il resto su quella composta da Fare e Italia Unica.

Dante Santoro. Tre preventivi identici da 2400 euro invece per l’ex candidato grillino, che sta puntando su una campagna elettorale dematerializzata con pochi manifesti e puntando molto sulla comunicazione social, radio e tv.

Marco Falvella. Il fratello dell’attivista di destra ucciso dalle Brigate Rosse, ha messo in bilancio 4750 euro, soldi che andranno nella stampa dei manifesti e nella presentazione dei candidati.

Gianpaolo Lambiase. L’ex assessore provinciale ha dichiarato una spesa di 4mila e 100 euro: pochi manifesti, niente tv o radio ma solo qualche risorsa per organizzare iniziative in spazi pubblici.

Giuseppe Amodio. Di manifesti ne ha stampati in quantità industriale e la dimostrazione è la città letteralmente tappezzata. Il costo? Su un budget complessivo di 1.850 euro 1.600 sono andati soltanto allo stampatore.

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