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Bus piccolo e affollato La rivolta della linea “23”

CALVANICO. Ancora disagi per i pendolari del Cstp. A esporre le lamentele in questo caso sono i viaggiatori della linea 23, che percorre il tragitto da Calvanico a Salerno e viceversa. Sono in tanti...

CALVANICO. Ancora disagi per i pendolari del Cstp. A esporre le lamentele in questo caso sono i viaggiatori della linea 23, che percorre il tragitto da Calvanico a Salerno e viceversa. Sono in tanti ad aver denunciato l’inadeguatezza della dotazione di un autobus di ridotte dimensioni rispetto a un cospicuo numero di utenti che si servono di questo mezzo pubblico per raggiungere la città o il piccolo comune montano.

L’autobus, in sostanza, dispone di un’unica corsia centrale, molto più stretta rispetto a quelle tradizionali che consente il passaggio di una sola persona e di pochi posti a sedere. Dopo aver attraversato Fisciano, fermandosi alle frazioni Penta e Lancusi, il mezzo pubblico, in più occasioni, giunto a Baronissi, si riempie di pendolari ammassati come sardine. In alcuni casi, i conducenti, loro malgrado, sono costretti a saltare le fermate lungo il percorso per evitare di caricare l’autobus di altri viaggiatori.

«Già il servizio di trasporti locali lascia molto a desiderare – dichiara un pendolare – se poi a questi disagi si somma anche quello dell’inadeguatezza degli autobus, allora si rischia di essere ulteriormente penalizzati rendendo del tutto inefficiente un servizio pubblico di grande utilizzo». «Alcuni giorni – commenta una pendolare – viaggiamo in condizioni assurde. A volte non funziona nemmeno l’aria condizionata, e con il caldo estivo lascio solo immaginare le difficoltà nell’affrontare un viaggio di circa 45 minuti».

Lo scorso mese di maggio il Cstp venne diffidato tramite una lettera inviata da Rosita Pannullo, che presiede lo sportello locale dell’Unione nazionale dei consumatori. In quell’occasione si faceva riferimento alle situazioni di pericolo verificatesi sulla linea 10 che percorre il tratto da Mercato San Severino a Salerno. In particolare si denunciava il fatto che i conducenti erano stati sorpresi spesso a parlare al cellulare mentre guidavano, dimenticandosi, a volte, di chiudere le porte dell’autobus. L’Unione Consumatori è ancora in attesa di spiegazioni da parte dell’azienda.

Mario Rinaldi

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