TRASPORTI

Bus per la “movida”, il debutto è nel caos: disagi e mezzi pieni

Presi d’assalto i pullman per i collegamenti notturni con l’Irno. Niente vigilanza a bordo

SALERNO - «Ci hanno lasciati da soli». E' l'amaro sfogo ascoltato ieri fra gli autisti di BusItalia dopo il weekend in cui è partito il nuovo servizio di collegamento fra il capoluogo e la Valle dell'Irno, avviato per favorire la frequentazione della Movida di Salerno anche agli studenti dell'Università. Una linea notturna che ha raccolto il plauso di tanti. E che, probabilmente, hanno raccolto un successo inatteso. Perché, soprattutto nella notte fra sabato e domenica, anche troppe persone hanno usufruito dei bus notturni. Con le inevitabili conseguenze: la corsa di mezzanotte, infatti, è stata letteralmente presa d'assalto già al capolinea di via Vinciprova. Il bus ha percorso il viaggio verso Baronissi, Fisciano e Mercato San Severino pieno come un uovo. E, all'interno, soltanto l'autista: i vigilantes in servizio solitamente sui mezzi del servizio di trasporto pubblico, infatti, non c'erano. Ed è toccato ai conducenti affrontare vari problemi. Come quello del sovraffollamento ma anche situazioni particolari: una giovane, infatti, è salita sul bus - raggiungendo il capolinea di Mercato San Severino - segnalando di essere inseguita da un uomo. Episodio che, dunque, ha spinto il dipendente di BusItalia alla guida a sollecitare l'intervento dei carabinieri.

Un esempio su tutti del malumore mostrato dagli autisti che si sentono lasciati soli per questo servizio straordinario, senza l'assistenza della vigilanza e nemmeno degli uffici della società per cui lavorano che, nel pieno della notte, sono chiusi. Insomma, secondo i dipendenti, il servizio è da migliorare. Così come sembra essere da migliorare anche il servizio ordinario per l'Università. La frequenza delle corse, infatti, è rimasta quella varata nel corso dell'emergenza Covid, quando gran parte (praticamente tutti) degli studenti seguiva le lezioni a distanza.

Della linea 7, quella che collega il capoluogo - dalla stazione ferroviaria attraverso il quartiere Carmine - all’Ateneo sono rimaste due corse, una ascendente e l’altra discendente, tutte di mattina. Per quanto riguarda la linea 17, invece, l’ultima partenza dalla zona più orientale della città - in particolare da Fuorni - è fissata alle 15,45 mentre alle 17,45 si bloccano anche i collegamenti dal Parco Arbostella. E per il ritorno? Vietato attardarsi all’interno del Campus: l’ultima corsa parte dal capolinea universitario di Fisciano alle 18,50. Stesso discorso anche per la linea 27: le partenze da Fuorni si bloccano alle 16,15 mentre quelle dal Parco Arbostella alle 17,25. Al ritorno, invece, l’ultima partenza è fissata alle 18,40. Tempi stretti, dunque, se si pensa che molte lezioni in presenza nel Campus di Fisciano terminano alle ore 18. E che, dunque, gli studenti sono costretti spesso a dei veri e propri “sprint” per evitare di perdere le ultime corse. E, proprio per questo, da tempo molte associazioni stanno chiedendo di tornare agli orari fissati prima dell’era Covid. O quantomeno di prevedere un’implementazione delle corse.

Eleonora Tedesco