la denuncia

Buoni pasto Pagamenti in ritardo al Comune

Per moltissimi nuclei familiari rappresentano un prezioso aiuto al reddito. Ecco perché il ritardo finora accumulato dall’amministrazione comunale ha pesato e non poco sui bilanci delle famiglie dei...

Per moltissimi nuclei familiari rappresentano un prezioso aiuto al reddito. Ecco perché il ritardo finora accumulato dall’amministrazione comunale ha pesato e non poco sui bilanci delle famiglie dei circa 1250 dipendenti in servizio presso gli uffici di Palazzo di Città. Dopo le tredicesime, a non essere stati erogati nei tempi previsti sono i buoni pasto. I comunali, a metà dicembre, hanno ricevuto quelli relativi al mese di settembre, mentre restano ancora in attesa dei ticket di ottobre e di novembre. Mediamente i dipendenti percepiscono tre buoni settimanali dell’importo di dieci euro e trenta l’uno, anche se l’orientamento nazionale è quello di decurtare le somme erogate. Un’ipotesi che fa ovviamente storcere il naso ai lavoratori e che sarà oggetto di un prossimo tavolo di trattative tra le organizzazioni sindacali e i responsabili del personale. Le rappresentanze unitarie sembrano intenzionate a chiedere di scongiurare tagli generalizzati, decurtando i ticket solo per quei casi in cui i dipendenti percepiscono cinque buoni a settimana dell’importo di dodici euro l’uno. «Sarebbe un colpo durissimo per le famiglie perdere anche questa piccola boccata di ossigeno - ha spiegato Enzo Acconciagioco della Cgil-Rsu - In ogni caso il ritardo è stato un disagio notevolissimo per molti. In passato si era aspettato al massimo un mese, questa volta stiamo slittando di tre mensilità». Angelo De Angelis della Rsu Cgil non si nasconde dietro un dito: «Il problema esiste e lo conferma il fatto che quotidianamente ricevo decine di telefonate da parte di dipendenti che chiedono certezza dei tempi del pagamento dei buoni pasto. Ma abbiamo deciso di aspettare perchè siamo consapevoli del fatto che in questo momento il Comune è particolarmente provato dalle difficoltà di natura economica».