Buoni pasto, è scontro al “Ruggi”

Stato di agitazione del personale del “Ruggi” e programmazione di un’assemblea per il 9 dicembre: sono le due armi dei sindacati per contestare la delibera che disciplina dal primo gennaio la distribuzione dei buoni pasto al personale, in base al decreto regionale numero 106. Tale decreto ha introdotto disposizioni che toccano direttamente l'organizzazione del personale: la turnazione di lavoro (in particolare quella notturna) e la regolamentazione dei buoni pasto. Su questi due punti è in atto da diversi giorni uno scontro tra le rappresentanze sindacali aziendali e i vertici dell'azienda ospedaliera “Ruggi”. E questo è stato l’argomento dell’incontro di venerdì scorso culminato con un documento delle Rsu aziendali firmato dalla coordinatrice Margaret Cittadino, dal vicecoordinatore Mario Avossa e dal segretario Aniello Capuano, inviato anche al prefetto, con la convocazione dell’assemblea.

Per l'erogazione dei buoni pasto il decreto 106 ha previsto nuove modalità, in sostanza la pausa dal lavoro è obbligatoria per poter usufruire del ticket. La disciplina prevede l'erogazione dopo trenta minuti di pausa, più altri venti minuti. E cioè dieci minuti di pausa quando si superano le sei ore, per le operazione di vestizione e svestizione; dieci minuti per il cambio turno. Una disciplina che è stata rigettata dalle organizzazioni sindacali e bollata coma un'eccessiva perdita di tempo. «Avevamo già diffidato l’azienda - scrivono le Rsu - dall’applicazione dei dettami riferiti all’articolazione dell’orario di lavoro, in particolare sui tempi di vestizione, sulla pausa biologica e sulla pausa ritenuta obbligatoria per usufruire del ticket restaurant, nonostante le circolari della Funzione pubblica che ribadiscono il contrario». I sindacati denunciano, altresì, «il mancato confronto su organizzazione del lavoro, carico di lavoro e dotazione organica e la mancata programmazione dei percorsi assistenziali nell’ambito di ogni presidio e tra i presidi dell’azienda».

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