Bufera sul consigliere Enzo Sorrentino

Il cognato assunto come vigile a Sant’Egidio ma lui replica: «Preso con regolare concorso»

SANT’EGIDIO DEL MONTE ALBINO. «Non ho nulla a che vedere con la camorra, ma soprattutto con chi ha fatto il mio nome nelle aule di Tribunale. L’assunzione di mio cognato al Comune in qualità di vigile urbano è frutto di un regolare concorso».

È categorico il consigliere comunale Vincenzo Sorrentino, finito prima sotto inchiesta con il sindaco Nunzio Carpentieri dopo le dichiarazioni di alcuni pentiti durante il processo Linea d’Ombra e adesso dal chiacchiericcio di paese a seguito dell’assunzione del cognato. «Dopo 15 anni di attività politica nella mia città, non voglio chiudere la mia esperienza politica, che dopo sacrifici e privazioni personali ho cercato di portare avanti, per farmi ricordare come una persona legata alla camorra e che ha sistemato il cognato».

Non ha peli sulla lingua, Sorrentino, parlando anche del processo Linea d’Ombra. «Michele Petrosino D’Auria era un mio sottoposto al Consorzio di Bacino S1 e lavora con me da dodici anni, da quando eravamo dipendenti della Bifolco. In politica in questi anni ho fatto fatica a rappresentare le mie idee figuriamoci come avrei potuto rappresentare gli interessi dei gruppi malavitosi». Non ci sta Sorrentino a essere etichettato come un “camorrista”.

In una lettera inviata al primo cittadino e all’intero Consiglio, ha cercato di chiarire la sua posizione dichiarandosi indipendente. «A Sant’Egidio la politica non esiste, in questi anni a tutto si è pensato tranne che a programmare il futuro. Insieme a Carpentieri sono stato tirato in ballo in un processo senza ricevere ancora nessun avviso di garanzia e senza essere mai stato chiamato dai giudici. Mi sarei aspettato dal sindaco e dalla maggioranza una parola di conforto con la convocazione di una riunione specifica per far comprendere ai nostri concittadini la verità». Si è sentito solo e isolato dalla maggioranza di governo ma soprattutto abbandonato da chi come Carpentieri è stato per anni il suo leader locale. «Non ho mai avuto e chiesto incarichi, non sono mai stato una macchina di voti ma comunque sono stato abbandonato da quelle persone cui credevo».

Sorrentino politicamente vicino alle posizioni del partito socialista e riferimento sul territorio del consigliere regionale Gennaro Mucciolo, è stato tirato in ballo nel processo Linea d’Ombra dai pentiti Vincenzo e Alfonso Greco in merito alla richiesta di affidamento dei parcheggi nel Comune di Sant’Egidio. Secondo i pentiti Sorrentino avrebbe fatto da tramite tra la camorra e il sindaco Carpentieri, attualmente assessore provinciale.

Gerardo Vicidomini

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