IL CASO

Buccino, sequestrate 8,5 tonnellate mangimi e 276 confezioni fitofarmaci

I prodotti erano depositati alla rinfusa sul pavimento, in assenza di precauzioni igieniche

BUCCINO - I militari della stazione carabinieri forestale di Buccino (Salerno) in collaborazione con personale dell'Asl di Salerno, hanno effettuato un controllo su mangimi e fitofarmaci in un'azienda in località Morzita in agro del Comune di Buccino. Secondo gli accertamenti, erano stoccate circa 8,5 tonnellate di diverse tipologie di mangimi e sono state trovate 276 confezioni di prodotti fitosanitari ad uso professionale in assenza di certificato di abilitazione all'acquisto e all'utilizzo degli stessi. Alla luce di quanto emerso, i militari hanno provveduto a porre sotto sequestro i mangimi ed i fitofarmaci rinvenuti e ad elevare sanzioni amministrative al trasgressore per 14.166 euro.

Con l'obiettivo di riscontrare alcune segnalazioni relative alla vendita irregolare di mangimi in un'azienda ufficialmente non più attiva, i militari hanno svolto servizi di osservazione grazie ai quali hanno scoperto la vendita illegale di prodotti nell'azienda. Hanno, quindi, avviato controlli nella sede aziendale e richiesto l'esibizione del titolo autorizzativo al commercio al dettaglio dei prodotti venduti ed esposti alla vendita. Il titolare non risulta esserne in possesso. In azienda erano stoccate circa 8,5 tonnellate di diverse tipologie di mangimi, alcuni sigillati all'origine altri depositati alla rinfusa sul pavimento, in assenza di precauzioni igieniche per proteggere i prodotti da muffe, polvere o altri tipi di contaminazioni.

Da un'accurata analisi della documentazione amministrativa richiesta ed esibita, i militari hanno rilevato l'assenza di tracciabilità dei mangimi, la mancata comunicazione all'autorità competente per la registrazione dei prodotti, il mancato rispetto dei requisiti generali. Infatti, i locali non erano puliti e non erano attuate procedure di autocontrollo e programmi di controllo antiparassitario.Da un' analisi della documentazione amministrativa richiesta ed esibita, i militari hanno scoperto l'assenza di tracciabilità dei mangimi, la mancata comunicazione all'autorità competente per la registrazione dei prodotti, il mancato rispetto dei requisiti generali previsti dal regolamento Ce. I locali, secondo quanto emerso, non erano puliti e non erano attuate procedure di autocontrollo e programmi di controllo antiparassitario.