L’OPPOSIZIONE ALLA DELOCALIZZAZIONE
Buccino, consiglio comunale sulle fonderie Pisano
BUCCINO. Si terrà questa sera a Buccino un consiglio comunale straordinario sull’ipotesi di delocalizzazione delle fonderie Pisano nel lotto dell’ex Metalli e Derivati. Un’ipotesi che ha messo sul...
BUCCINO. Si terrà questa sera a Buccino un consiglio comunale straordinario sull’ipotesi di delocalizzazione delle fonderie Pisano nel lotto dell’ex Metalli e Derivati. Un’ipotesi che ha messo sul piede di guerra il sprimo cittadino Nicola Parisi e gli altri sindaci del Cratere, contrari alla delocalizzazione delle fonderie. Una preoccupazione che ha spinto i sindaci della Comunità Montana Alto Sele a siglare l’ennesimo documento atto a scongiurare l’insediamento delle fonderie, oltre ad annunciare una battaglia legale contro l’Asi proprietaria degli immobili industriali e la famiglia Pisano.
Accanto ai sindaci sono scesi in campo anche i big della politica, come il senatore Federico Conte che chiede «l’istituzione di una commissione d’inchiesta e invoca un referendum popolare». Ferma la posizione del senatore e geologo, Franco Ortolani: «La Valle del Sele ed il bacino idrografico del fiume Sele rappresentno la principale fonte di acqua per uso potabile ed irriguo del Mezzogiorno. Le attività industriali inquinanti non sono compatibili con la tutela dell’acqua».
Scende in campo anche l’ex parlamentare del Pd Simone Valiante: «È una scelta ingiustificata su un territorio che ha una vocazione di sviluppo diversa e che si sta riconvertendo sotto una veste sostenibile e di piccole e medie imprese turistiche, termali e agroalimentari. Sono contrario alla delocalizzazione delle fonderie nel Cratere e lotterò accanto alle comunità locali».
Dure le parole dell’ex sindaco Pd di Valva, l’avvocato Francesco Marciello: «La nostra terra è stanca di subire passivamente le decisioni prese dell’alto. Siamo solidali con i 120 dipendenti delle fonderie, ma il nostro “no” è la contrarietà ad un tipo di sviluppo industriale non compatibile con le stesse linee guida sui poli industriali agroalimentari a cui il Cratere sta puntando. Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ascolti i sindaci e rispetti la volontà del territorio».
Mariateresa Conte
©RIPRODUZIONE RISERVATA .
Accanto ai sindaci sono scesi in campo anche i big della politica, come il senatore Federico Conte che chiede «l’istituzione di una commissione d’inchiesta e invoca un referendum popolare». Ferma la posizione del senatore e geologo, Franco Ortolani: «La Valle del Sele ed il bacino idrografico del fiume Sele rappresentno la principale fonte di acqua per uso potabile ed irriguo del Mezzogiorno. Le attività industriali inquinanti non sono compatibili con la tutela dell’acqua».
Scende in campo anche l’ex parlamentare del Pd Simone Valiante: «È una scelta ingiustificata su un territorio che ha una vocazione di sviluppo diversa e che si sta riconvertendo sotto una veste sostenibile e di piccole e medie imprese turistiche, termali e agroalimentari. Sono contrario alla delocalizzazione delle fonderie nel Cratere e lotterò accanto alle comunità locali».
Dure le parole dell’ex sindaco Pd di Valva, l’avvocato Francesco Marciello: «La nostra terra è stanca di subire passivamente le decisioni prese dell’alto. Siamo solidali con i 120 dipendenti delle fonderie, ma il nostro “no” è la contrarietà ad un tipo di sviluppo industriale non compatibile con le stesse linee guida sui poli industriali agroalimentari a cui il Cratere sta puntando. Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ascolti i sindaci e rispetti la volontà del territorio».
Mariateresa Conte
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