Buccino, chieste ispezioni sulle industrie
Il deputato Casciello: «Prima di parlare di fonderie, va verificato l’attuale stato di salute dell’area»
BUCCINO. Interrogazioni regionali e tavoli parlamentari per stilare un dossier sullo “stato di salute” delle aree industriali del Cratere: è programma di lavoro stilato ieri al termine di un convegno su “ambiente e fonderie” organizzato dall’associazione “Paese mio” in piazza Korintos a Buccino. Il convegno è stato promosso da Gregorio Fiscina, già amministratore del Comune di Buccino, a seguito dell’ipotesi di delocalizzazione delle fonderie Pisano di Salerno nell’ex azienda “Metalli e Derivati” a Buccino Scalo. Vi hanno preso parte esperti di diritto e istituzioni, tra cui ildeputato Gigi Casciello di Forza Italia, il consigliere regionale Michele Cammarano del Movimento 5 stelle, e gli avvocati Oreste Agosto e Pasquale Gallucci.
La delocalizzazione sta suscitando non poche polemiche tra le istituzioni del Cratere, che hanno alzato le barricate contro l’ipotesi di insediamento delle fonderie, e gli imprenditori rappresentati da Confindustria Salerno, che sono invece favorevoli. «Bisogna costruire un accordo tra istituzioni regionali e parlamentari di Forza Italia, M5S e altri partiti per fare il punto della situazione e verificare lo “stato di salute” delle aree industriali del Cratere, dove oltre all’eventuale insediamento delle fonderie insistono problemi più importanti quali l’aumento della lavorazione di percolato nei depuratori – ha spiegato Casciello – Chiederemo una verifica sul rispetto delle normative da parte delle aziende che già operano sul territorio, insediatesi nel Cratere nel dopo terremoto con una presunta industrializzazione che ha illuso il territorio, favorendo le “cattedrali nel deserto”». Il deputato ha annunciato che si farà promotore di un’azione parlamentare che porti ad un controllo ispettivo delle attività industriali del Cratere, auspicando un «dialogo tra i cittadini e gli imprenditori, affinché le industrie siano al servizio del territorio e non più viceversa»
Sul fronte del “no” all’insediamento delle fonderie anche il geologo Franco Ortolani, senatore di M5S, che non è riuscito ad essere presente ma ha inviato un’email. Inoltre nelle prossime settimane il medico e consigliere regionale di Forza Italia, Flora Beneduce, presenterà un question time al presidente della Regione, Vincenzo De Luca, sugli aspetti ambientali e occupazionali legati alla delocalizzazione delle fonderie Pisano.
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
La delocalizzazione sta suscitando non poche polemiche tra le istituzioni del Cratere, che hanno alzato le barricate contro l’ipotesi di insediamento delle fonderie, e gli imprenditori rappresentati da Confindustria Salerno, che sono invece favorevoli. «Bisogna costruire un accordo tra istituzioni regionali e parlamentari di Forza Italia, M5S e altri partiti per fare il punto della situazione e verificare lo “stato di salute” delle aree industriali del Cratere, dove oltre all’eventuale insediamento delle fonderie insistono problemi più importanti quali l’aumento della lavorazione di percolato nei depuratori – ha spiegato Casciello – Chiederemo una verifica sul rispetto delle normative da parte delle aziende che già operano sul territorio, insediatesi nel Cratere nel dopo terremoto con una presunta industrializzazione che ha illuso il territorio, favorendo le “cattedrali nel deserto”». Il deputato ha annunciato che si farà promotore di un’azione parlamentare che porti ad un controllo ispettivo delle attività industriali del Cratere, auspicando un «dialogo tra i cittadini e gli imprenditori, affinché le industrie siano al servizio del territorio e non più viceversa»
Sul fronte del “no” all’insediamento delle fonderie anche il geologo Franco Ortolani, senatore di M5S, che non è riuscito ad essere presente ma ha inviato un’email. Inoltre nelle prossime settimane il medico e consigliere regionale di Forza Italia, Flora Beneduce, presenterà un question time al presidente della Regione, Vincenzo De Luca, sugli aspetti ambientali e occupazionali legati alla delocalizzazione delle fonderie Pisano.
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