Btp, ok ai contratti di solidarietà

Con 44 voti favorevoli passa la linea indicata dal Ministero e dai vertici aziendali

Si spaccano i lavoratori della Btp Tecno sull’adozione dei contratti di solidarietà. Nella giornata di ieri, in un’assemblea dinanzi allo stabilimento nell’area industriale battipagliese, i lavoratori hanno votato in merito all’accettazione del sistema proposto dalla dirigenza dell’azienda guidata dall’imprenditore genovese Vivado e caldamente consigliato dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Con una maggioranza strettissima - 44 voti favorevoli, 37 contrari e 7 astenuti - la proposta è stata accolta. Nei prossimi giorni, i lavoratori firmeranno i contratti di solidarietà, estrema speranza per guardare con un minimo di ottimismo in più al futuro.

Un simile sondaggio tra gli stessi lavoratori era stato già messo in campo due settimane fa. In tale occasione, tuttavia, i voti a favore dei contratti di solidarietà erano stati di più (53 i favorevoli, 13 contrati e 5 astenuti).

Mercoledì 8 ottobre, le organizzazioni sindacali si recheranno nuovamente a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, per cercare di incontrare i delegati della Btp Tecno e dell’Alcatel al fine di dirimere la spinosa questione.

Con l’accettazione dei contratti di solidarietà, dovrebbero essere scongiurati in maniera definitiva i 47 licenziamenti che la proprietà della Btp Tecno aveva previsto con l’apertura, lo scorso giugno, delle relative procedure.

Dal canto loro, i lavoratori e le organizzazioni sindacali hanno accettato in pieno le richieste avanzate nelle scorse settimane dalla dirigenza della Btp Tecno.

Condizioni necessarie, secondo l’azienda, anche solo per avviare un confronto al Mise.

Toccherà ora al governo centrale, alle istituzioni locali, a Btp ed Alcatel garantire quella continuità lavorativa che al momento non sussiste, creando paure e timori tra i laboratori.

Dovrebbe essere stata chiusa, il 30 settembre scorso, anche la possibilità della mobilità volontaria per i dipendenti della Btp Tecno. Su tale ipotesi, tuttavia, sarebbe nato un singolare caso: tre dipendenti avrebbero scritto all’azienda per manifestare la loro volontà di sganciarsi totalmente dallo stabilimento battipagliese, accendendo dunque alla mobilità in maniera volontaria.

Da parte della Btp, tuttavia, non ci sarebbe stata alcuna risposta. Uno dei tre “volontari” della mobilità sarebbe un rappresentante sindacale interno, deciso a dare battaglia pur di lasciarsi alle spalle l’esperienza battipagliese.

©RIPRODUZIONE RISERVATA